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Le nonne di Piazza di Maggio

Continua la ricerca dei bimbi sottratti dai militari durante la dittatura in Argentina

  • 19 settembre 2015, 07:44
  • 31 agosto 2023, 05:00
Estela Carlotto

Estela Carlotto

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di Emiliano Guanella

Uno dopo l’altro, sono arrivate a quota 117. Centodiciasette identità recuperate, giovani uomini e donne che hanno scoperto le loro vere origini grazie al lavoro incessante di un gruppo di nonne che da 40 anni è sulle tracce dei nipoti che non hanno mai conosciuto. La lotta delle “Abuelas” di Piazza di Maggio è famosa in tutto il mondo. I loro figli sono stati rapiti e uccisi durante l’ultima dittatura militare in Argentina, fanno parte di quei 30’000 desaparecidos di una delle tragedie più gravi del ventesimo secolo.

Le nonne di Piazza di Maggio

Giovani militanti di partiti politici, studenti universitari, operai, attivisti sociali fatti sparire dal regime che si appropriò dei loro figli, che erano bambini o ancora in grembo delle mamme, che partorivano poi nei centri clandestini di tortura. Neonati rubati, venivano sottratti ai loro genitori e dati in adozione a famiglie complici dei militari. Una rete di violenza, denaro e favori coperta dall’assoluta impunità garantita dal regime. E’ stata Estela Carlotto, la presidente della Nonne di Piazza di Maggio ad annunciare il ritrovamento della centodiciasettesima nipote, la figlia di Walter Dominguez e Gladys Castro, sequestrati a Mendoza nel 1977. Anche Estela, dopo 35 anni, ha potuto ritrovare il nipote che stava cercando; Guido, il figlio di sua figlia Laura, è andato a bussare alla porte delle Abuelas e ha incontrato sua nonna.

L'annuncio di Estela Carlotto (RSI)

RSI Mondo 08.09.2015, 15:44

Assieme alle Abuelas lavora un’equipe interdisciplinare: avvocati, antropologi forensi, storici, investigatori, medici. Grazie al lavoro di un team di ricercatori argentini è stato brevettato un indice d’identità genetica fra nonne e nipoti, che permette di dissipare i dubbi su ogni singolo caso. Il governo argentino ha creato poi una Banca nazionale di dati genetici, che conserva il DNA di tutte quelle persone che cercano ancora oggi un parente scomparso o mai conosciuto. Se i nipoti ritrovati sono 117, si calcola che ne siano altri 400 ancora all’oscuro della loro vera identità. Nel corso degli anni “le campagne per l’identità” sono state appoggiate da personaggi famosi.

Gli spot delle "abuleas" (RSI)

RSI Mondo 07.09.2015, 17:58

Un grande aiuto è venuto pure dalla politica. Dopo il silenzio dei presidenti degli anni ottanta e novanta la svolta è guiunta con il peronista Nestor Kirchner, che nel 2003 ha dichiarato incostituzionali le leggi di perdono e di amnistia che, di fatto, avevano salvato i militari responsabili dei crimini commessi durante la dittatura e bloccato l’azione della giustizia. Le indagini sono ripartite, decine di processi sono stati riaperti e tuttora in corso; più di cento militari sono stati condannati.

Alcuni dei nipoti che hanno recuperato la loro identità hanno iniziato a lavorare a fianco delle Nonne e lo Stato ha messo a disposizione fondi e mezzi per esaminare a fondo tutti i casi. Manuel Goncalves, scampato per miracolo alla strage nella quale hanno perso la vita i suoi genitori e i due fratelli, è stato sequestrato dai militari quando aveva appena cinque mesi; ha scoperto chi era da adolescente e oggi lavora nella Segreteria per i diritti umani e l’Identità delle persone del governo argentino.

Manuel Goncalves, nipote recuperato (RSI)

RSI Mondo 08.09.2015, 16:00

Molta strada è stata fatta e moltissima altra ne resta ancora da fare. Le nonne, oggi hanno tutte più di ottant’anni, lottano contro il tempo ma sanno anche che, dopo di loro, altri continueranno la loro ricerca instancabile per recuperare i nipoti rubati. E sono sempre di più le persone che cercano di scoprire la verità sul proprio passato.

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