Haidar al Abadi ha proclamato domenica pomeriggio, e malgrado in centro si udisse ancora qualche sparo, l'avvenuta liberazione di Mosul, la metropoli nel centro-nord dell'Iraq controllata dai miliziani dello Stato islamico da tre anni.
Lo stesso primo ministro è giunto in città per congratularsi con popolazione e soldati, finalmente vittoriosi dopo una battaglia durata quasi nove mesi.
Seppur di alto valore simbolico, la conquista del bastione degli estremisti nel paese mesopotamico non significa la fine della guerra. I fondamentalisti, infatti, continuano a spadroneggiare in ampie porzioni del territorio nazionale, oltre che nella confinante Siria. Anche qui la loro "capitale", Raqqa, è però da tempo assediata.
AFP/dg
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