Quanto sia importante l'acqua lo si è capito ancor di più in quest'ultimo anno segnato dalla pandemia. Le autorità sanitarie hanno infatti più volte ricordato di lavarsi le mani per tenere a bada i contagi.
Ma questa risorsa non è ancora di facile accesso in tutto il mondo. A ricordarlo è il rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite nella giornata mondiale dell'acqua. Oltre 2 miliardi di persone vivono ancora in condizioni di stress idrico e una su tre non ha accesso all'acqua pulita. Se le attuali tendenze non dovessero cambiare, il mondo potrebbe dover fronteggiare un deficit idrico del 40% entro il 2030.
Oggi anno sono inoltre 829'000 le persone che perdono la vita a causa della diarrea, provocata dall'uso di acqua, di impianti igienico-sanitari e dall'igiene delle mani non sicuri. L'ONU vuole dare accesso all'acqua potabile a 140 Stati a medio e basso reddito entro il 2030.
Il Ticino guarda al futuro fiducioso
Il Dipartimento del territorio ticinese ha dal canto suo fatto un bilancio della situazione idrica nel cantone. Il Ticino è ricco d’acqua e ha una precipitazione annua che si situa sopra la media nazionale.
Quest'abbondanza non esclude tuttavia che gli utilizzi e le esigenze che ruotano attorno ad essa, possano a volte entrare in conflitto: "Ad esempio l’utilizzo di prodotti fitosanitari può compromettere la qualità delle acque sotterranee a uso potabile, lo sfruttamento idroelettrico comporta effetti negativi sugli ecosistemi fluviali, l’eutrofizzazione dei laghi rende queste acque poco attrattive dal profilo turistico", si legge in un comunicato diramato oggi, lunedì.
L'obiettivo del Governo è quello di "mediare tra questi interessi affinché nessuno prevalga sugli altri". Sebbene la situazione sia in continua evoluzione, le autorità sono ottimiste: "Disponiamo di strumenti normativi adeguati e di tecnologie al passo coi tempi, che consentono di guardare al futuro delle nostre acque con fiducia".
22 marzo, Giornata mondiale dell'acqua
Telegiornale 22.03.2021, 13:30