La cerimonia di incoronazione di re Carlo III e della regina consorte Camilla si svolgerà domani, sabato, all'interno dell'Abbazia di Westminster a Londra. La cerimonia verrà diffusa dai media di mezzo mondo – anche su RSI LA1 a partire dalle 11.00 – e sono moltissime le persone che si riverseranno nella capitale per seguire l’evento. E tra queste ci saranno anche persone vestite di giallo: non saranno lì per manifestare il loro sostegno al sovrano, ma anzi per fischiare al suo passaggio.
L’iniziativa è promossa dagli antimonarchici: nel Regno Unito sono infatti in crescita coloro che non capiscono più il senso di questa istituzione anche dopo i vari scandali che hanno travolto la corona.
Sembra un paradosso, ma il Paese è in fatti nel mezzo di una transizione storica che registra nuove spinte repubblicane, proprio quando si prepara a festeggiare il nuovo sovrano.
Graham Smith è il leader del movimento antimonarchico e ai nostri microfoni spiega che questa è un’occasione per rilanciare il no alla corona: “C'è stato un cambiamento. Alcuni sondaggi ci danno oltre il 30%. Dipende da quali domande vengono poste. Solo cinque anni fa il consenso alla monarchia era attorno al 75%, ora è al di sotto del 60%. E anche la percentuale di chi pensa che la monarchia sia un'istituzione positiva è scesa al 52%. Quindi non si tratta di un tracollo istantaneo, ma esiste una chiara tendenza che va contro la monarchia”.
Re carlo III
“Carlo viene visto come parte di una famiglia discutibile”
Con la morte della regina Elisabetta è venuta meno quella deferenza che Smith liquida come servilismo nei confronti della famiglia reale, travolta negli ultimi anni da scandali e dissidi interni. “Ritengo che i principi Andrea e Harry abbiano fatto un danno enorme alla Corona. – aggiunge Smith – Penso che gran parte del calo di consenso derivi proprio dai dubbi su chi siano queste persone. In passato la gente era disposta a sospendere il giudizio sulla regina, ritenendola estranea a ciò che stava succedendo. Un lusso non concesso a Carlo, che viceversa viene visto come parte di questa discutibile famiglia”.
Per l'incoronazione, Smith annuncia proteste: a Trafalgar Square e lungo il percorso della processione reale, gli attivisti anti-monarchia, vestiti di giallo, per essere più riconoscibili, esporranno cartelli contro il sovrano fischiando il suo passaggio: “Di certo non abbiamo intenzione di interrompere il corteo. Abbiamo già parlato diverse volte con la polizia che non ha sollevato obiezioni sulla nostra iniziativa. Quello che intendiamo fare è contrastare questa grande campagna di autopromozione, rendendo esplicito alla stampa mondiale che non siamo un paese di soli monarchici e che esiste una crescente opposizione che chiede un'alternativa”.
Approfittare della vetrina per promuovere la causa repubblicana
L’idea degli anti-monarchici è di approfittare della platea globale, per promuovere la causa repubblicana con l'obiettivo, ancora lontano nel tempo, di ottenere un voto sulla monarchia. “Il punto è che dobbiamo coinvolgere la gente. Questa causa deve essere spinta dall'opinione pubblica, non può essere un progetto politico. Non possiamo aspettare che siano i deputati a dare il via al dibattito. Dobbiamo portare l'opinione pubblica dalla nostra parte e usare quella pressione sui parlamentari e sul governo affinché si arrivi ad un referendum”, conclude Graham Smith.