Una grossa lite sarebbe scoppiata tra i leader talebani sulla composizione del loro nuovo governo in Afghanistan. Lo riferisce la BBC. Secondo gli alti funzionari citati, il diverbio fra il cofondatore del gruppo e vice primo ministro, il Mullah Abdul Ghani Baradár, e il ministro dei rifugiati Khalil Ur-Rahman Haqqani, figura di rilievo della rete Haqqani.
Le voci sui disaccordi interni riportate dalla BBC assumono un valore particolare, perché da giorni non si vede in pubblico Baradár e – stando alla ricostruzione – i due leader si sono scambiati parole forti, coi rispettivi sostenitori venuti alle mani. La discussione sarebbe scoppiata sul finire della scorsa settimana a causa dello scontento di Baradar rispetto alla struttura politica dell'esecutivo provvisorio.
La lite sarebbe nata dalle divergenze su chi, tra i talebani, debba prendersi il merito della vittoria in Afghanistan: per Baradar il merito è della diplomazia, di cui è stato uno dei protagonisti, avendo firmato con Washington l'accordo di Doha per la smobilitazione degli americani dal Paese. Mentre i membri del gruppo Haqqani - il cui leader è il ministro dell'interno - ritengono la conquista frutto della lotta armata. La rete Haqqani è infatti associata ad alcuni degli attacchi più sanguinosi degli ultimi anni contro le forze afgane e i loro alleati occidentali. Tanto da essere designata, dagli Stati Uniti, come organizzazione terroristica.
Sulla sorte di Baradar intanto prosegue il giallo: dopo il diverbio avrebbe lasciato Kabul alla volta di Kandahar, per incontrare il leader supremo dei talebani. In una registrazione attribuitagli, lunedì il cofondatore talebano si sarebbe detto in viaggio e in salute. E la registrazione è stata ripresa da numerosi siti web ufficiali talebani.
Molti afgani diffidano però delle versioni fornite dai talebani, che nel 2015 riconobbero d'aver tenuto nascosta per più di 2 anni la morte del loro leader e fondatore, il Mullah Omar; 2 anni in cui continuarono a rilasciare dichiarazioni in suo nome.
Per gli USA Al-Qaida “può tornare in 12-24 mesi”
Sul fronte del terrorismo intanto gli Stati Uniti, per bocca del il generale Scott Berrier, che guida l'intelligence della difesa americana, Al-Qaida potrebbe riorganizzarsi in Afghanistan in soli 12-24 mesi e porre una significativa minaccia agli USA.
David Cohen, vicedirettore della Cia, ha da parte sua detto che "stiamo già cominciando a vedere alcune indicazioni di potenziali movimenti di Al-Qaida in Afghanistan".
Afghanistan, talebani annunciano governo provvisorio
Telegiornale 07.09.2021, 22:00