Il Parlamento macedone ha votato venerdì in tarda serata a favore dell'accordo con la Grecia per il nuovo nome del paese, Macedonia del nord, approvando con la maggioranza dei due terzi le necessarie modifiche costituzionali: i voti a favore sono stati 80, il minimo richiesto visto che il legislativo conta 120 seggi.
Il premier Zoran Zaev, che in caso di insuccesso aveva minacciato elezioni anticipate, ha ringraziato l'opposizione che gli ha garantito i nove voti che gli mancavano. La seduta era stata ritardata più volte, verosimilmente proprio a causa delle manovre politiche necessarie per raggranellarli.
Con il "sì" parlamentare all'intesa con Atene dello scorso giugno, per la Macedonia si spiana ora la strada all'integrazione nell'UE e nella NATO. Il 30 settembre un referendum sul testo non aveva avuto successo, essendo rimasta l'affluenza al di sotto del quorum minimo del 50%. I favorevoli costituivano comunque un'ampia fetta della popolazione.