I magistrati della Procura di Palermo e i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri avrebbero individuato un secondo covo usato da Matteo Messina Denaro, arrestato dopo 30 anni di latitanza lunedì a Palermo. Oltre all’appartamento di Vicolo San Vito a Campobello di Mazara, il capomafia avrebbe fatto realizzare una specie di bunker all’interno di un’abitazione nella stessa area dove abitava.
Intanto, un secondo medico è indagato nell’inchiesta sulla rete dei favoreggiatori. Messina Denaro era in cura in una clinica di Palermo da diverso tempo per sottoporsi a cure oncologiche, ma con falsi documenti. Dopo il suo arresto, gli inquirenti stanno setacciando la sua vita. Uno dei focus è quello di riuscire a individuare le persone che hanno fatto cerchio attorno al boss e che gli hanno permesso di vivere in tutti questi anni senza essere denunciato. Incarcerato all’interno del penitenziario di massima sicurezza de L’Aquila, si è dimostrato sempre sorridente.
Il covo del boss
Telegiornale 17.01.2023, 13:30