"Questa presunta morte non mi sorprende affatto perché Putin aveva chiamato Prighozin "traditore". E adifferenza del nemico, il traditore non merita nessuna pietà e nessun rispetto. Quindi mi aspettavo una vendetta da parte del Cremlino", commenta Eleonora Tafuro, analista politica dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI).
"La conseguenza diretta (di questa morte, ndr) sarà un maggiore accentramento del potere, sia in Russia che nel contesto bellico dell'Ucraina. Come pure un forte messaggio che Putin vuole lanciare ai suoi nemici, in patria soprattutto: un messaggio di forza", prosegue Tafuro.