Lanci missilistici hanno colpito, alle prime ore di lunedì, un aeroporto militare nel centro della Siria provocando la morte e il ferimento di parecchie persone. Fonti locali parlano di almeno una quindicina di morti. L’installazione militare viene utilizzata anche dall’unità d’élite dei Guardiani della rivoluzione iraniani, alleati del regime siriano di al-Assad.
Stando alla tv di Damasco, l’attacco ha preso di mira la base di Tayfur situata tra le città di Homs e di Palmira. La stessa fonte ha affermato che la contraerea è entrata in azione ed è riuscita ad abbattere 8 missili” attribuendo la responsabilità dei lanci "agli Stati Uniti” che però hanno rispedito al mittente le accuse.
I raid di lunedì sono avvenuti a poche ore di distanza dall’intervento del presidente statunitense Donald Trump che aveva “duramente condannato un presunto attacco chimico che aveva provocato, sabato, decine di morti tra i ribelli in una zona poco lontana dalla capitale siriana”. Fattispecie negata dal regime di Damasco, sostenuto da Russia e Iran.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente francese Emmanuel Macron che ha ribadito il fatto “che non ci sono più dubbi sul fatto che il regime abbia utilizzato armi venefiche contro la popolazione della Douma e della Ghuta orientale”.
ATS/AFP/Swing