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Mosca lancia 158 ordigni contro le città ucraine

La Russia ha lanciato il maggiore attacco da un anno. Zelensky promette una risposta, parla con Papa Francesco e sceglie il WEF di Davos per il suo piano di pace

  • 29 dicembre 2023, 08:24
  • 2 gennaio, 09:00
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I soccorsi in azione in un quartiere di Kiev venerdì mattina dopo il bombardamento russo

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Di: AFP/Reuters/EnCa

Venerdì mattina la Russia ha lanciato un attacco su larga scala contro diverse città dell’Ucraina, prendendo di mira la capitale Kiev e gli agglomerati di Kharkiv (nord-est), Leopoli (ovest), Odessa (sud), ma anche Dnipro, Sumy, Khmelyntsky. Considerata la vastità del bombardamento, si ritiene che sia la più intensa e violenta ondata di attacchi con missili da crociera da parte dei russi da un anno a questa parte. I morti registrati fino alle 13.00 (ora svizzera) erano almeno sedici, mentre i feriti sono un centinaio.

Il comandate in capo delle Forze armate ucraine, il generale Valery Zaluzhny, ha precisato che i russi hanno scagliato 36 droni Shahed, almeno 90 missili da crociera Kh-101/Kh-555 e Kh-55, 14 ordigni balistici Iskander-M, cinque missili aerobalistici Kinzhal, quattro Kh-31P antiradar e un ordigno X.59. L’aviazione ucraina ha abbattuto ottantasette missili e ventisette droni Shahed scagliati sui centri abitati del Paese invaso.

Secondo le prime informazioni, a Leopoli è stato colpito un edificio residenziale e si sono registrate due vittime, sette persone sono state ricoverate in ospedale a Kiev, a Kharkiv due persone sono state uccise e almeno altre sette sono rimaste ferite, mentre pure a Zaporizhia e Dnipro ci sono almeno in tutto otto morti e numerosi feriti causati dagli invasori russi.

La città di Kharkiv è stata colpita da almeno dieci attacchi in due ondate e sono state segnalate due vittime, secondo il capo dell’amministrazione militare locale, Oleg Synegubov. Secondo la polizia locale, sono stati danneggiati un ospedale e un grattacielo nel distretto di Kyivskyi. Il sindaco, Igor Terekhov, ha dichiarato che gli attacchi sono stati effettuati con missili S-300 e X-22 e che hanno interrotto la fornitura di elettricità per i trasporti.

Esplosioni sono state udite venerdì mattina a Kiev, stando a quanto ha reso noto il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko. Funzionari della capitale ucraina hanno in seguito precisato che un incendio si è scatenato in un palazzo residenziale e in un magazzino a causa della caduta di detriti dei droni russi abbattuti dalla contraerea. Una persona è rimasta uccisa sotto le macerie.

E tre civili sono rimasti feriti in un attacco a Konotop, nella regione di Sumy, dove è stato colpito un condominio pieno di gente, secondo l’amministrazione militare locale. Stando a quanto riferisce l’esercito, sono stati distrutti tre droni iraniani Shahed.

Più a sud, a Odessa, un edificio è stato danneggiato da un attacco durante la notte, ma l’incendio che ne è derivato è stato rapidamente messo sotto controllo, ha dichiarato il sindaco della storica città sul Mar Nero, Gennady Trukhanov.

A Leopoli, metropoli occidentale ucraina al confine con la Polonia, il suo omologo Andriy Sadovyi ha parlato di “due bombardamenti” in un attacco con “dieci Shahed” nella regione. Il funzionario ha parlato di “un incendio in un impianto cruciale” dell’Oblast, senza fornire ulteriori dettagli.

Le autorità ucraine hanno anche riferito di esplosioni nella regione di Dnipropetrovsk, più a est; sembra che a Dnipro un drone kamikaze abbia devastato un centro commerciale e una struttura sanitaria, causando vittime e feriti tra le persone che si trovavano al loro interno.

Secondo l’esercito di Kiev “missili guidati” sono stati lanciati da bombardieri strategici russi TU-95MS. Ciò è confermato dal fatto che, qualche ora prima, l’Aeronautica militare aveva annunciato il decollo di nove bombardieri da una base nella regione nord-occidentale russa di Murmansk.

Questi attacchi arrivano dopo che martedì la Russia ha confermato che una sua nave è stata danneggiata in un attacco di Kiev nella Crimea annessa. Il leader russo Vladimir Putin è stato informato dal suo Ministro della Difesa Sergei Shoigu del “danneggiamento” della grande nave da sbarco Novotcherkassk. Da parte sua, l’esercito ucraino ha affermato di aver “distrutto” la nave, che a suo dire trasportava droni Shahed, utilizzando missili da crociera.

In merito all’ondata di ordigni lanciati dal Cremlino soprattutto contro obiettivi civili (ospedali, stazioni della metro, abitazioni, centri commerciali), il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato che “un totale di circa 110 missili sono stati lanciati contro l’Ucraina, causando morti e feriti”. Il capo di Stato ha precisato che “oggi la Russia ha usato quasi ogni tipo di arma del suo arsenale: Kindzhal, S-300s, missili da crociera e droni. Bombardieri strategici hanno lanciato missili X-101/X-505”. Dei 110 missili scagliati dalla Russia, “la maggior parte è stata abbattuta” dalle difese ucraine.

“Risponderemo agli attacchi terroristici. E continueremo a combattere per la sicurezza del nostro intero paese, di ogni città e di ogni cittadino. Il terrore russo deve perdere e perderà”, ha rimarcato Zelensky, facendo le condoglianze a chi ha perduto persone care nei bombardamenti.

Zelensky parla con Papa Francesco e punta a Davos

Zelensky ha reso noto di aver discusso la formula di pace dell’Ucraina in una telefonata con Papa Francesco giovedì. “Abbiamo discusso del nostro lavoro comune per mettere in atto la formula di pace dell’Ucraina”, ha detto Zelensky in un post sui social media. Oltre 80 Paesi sono già coinvolti in questo processo a livello di loro rappresentanti. E ce ne saranno altri”, ha aggiunto.

Zelensky ha detto di aver ringraziato Francesco per gli auguri di Natale “e per i suoi auspici di una pace giusta per tutti noi”. Ha anche detto che la formula di pace per l’Ucraina sarà discussa entro breve a Davos, ma non ha indicato una data. Il Forum economico mondiale di Davos (WEF) è in programma dal 15 al 19 gennaio 2024.

Nel suo messaggio del giorno di Natale il Papa ha chiesto la fine di molteplici conflitti, compreso quello in Ucraina. A novembre, rinnovando i suoi ripetuti appelli per la fine della violenza nell’ex repubblica sovietica e in Medio Oriente, aveva affermato che “la pace è possibile” e che, assolutamente, “non ci si deve rassegnare”.

Notiziario delle 06:00 del 29.12.2023

Notiziario 29.12.2023, 06:30

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