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Myanmar, la repressione non si ferma

Sono più di 700 le persone uccise dall'inizio delle proteste contro il colpo di Stato militare e aumenta l'intensità degli scontri

  • 11 aprile 2021, 14:08
  • 22 novembre, 17:14
00:23

Notiziario delle 11.00 del 11.04.2021

RSI Info 11.04.2021, 14:07

  • Reuters
Di: AFP/Reuters/sf 

Non si fermano le proteste in Myanmar contro il colpo di Stato di inizio febbraio e continua a salire anche il bilancio dei morti, con oltre 700 civili uccisi, di cui più di 80 nella sola giornata di venerdì a Bago, nel sud est del Paese.

Allo stesso tempo aumenta l’intensità degli scontri, con i militari che aprono il fuoco con munizioni letali e impiegano l’aviazione e i manifestanti che in alcuni casi rispondono con bombe artigianali. Una avrebbe ucciso una dozzina di militari a bordo di un camion sabato, mentre domenica mattina un ordigno è esploso all’esterno di una banca di proprietà dell’esercito ferendo una guardia. Una decina di poliziotti sarebbero invece stati uccisi nell’assalto a un commissariato nel nord del Paese.

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Myanmar, oltre 80 manifestanti uccisi

Telegiornale 11.04.2021, 14:30

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