Le promesse di sostegno a Kiev da parte degli Stati membri della NATO si sono intensificate durante il vertice in corso a Washington. I membri hanno deciso deciso che il loro aiuto militare per il prossimo anno sarà di almeno 40 miliardi di euro. Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno annunciato che i jet F-16 promessi sono già partiti dalla Danimarca e dai Paesi Bassi e saranno operativi in Ucraina entro l’estate.
Le discussioni di questi giorni porteranno, secondo il segretario uscente Jens Stoltenberg, ad “aiuti sostanziali” per Kiev, frutto di un piano elaborato già da mesi per garantire assistenza a lungo termine dell’Occidente anche se Joe Biden non venisse rieletto alla Casa Bianca.
Dichiarazioni di sostegno sono arrivate anche dal neo premier britannico Keir Starmer, che ha assicurato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky il “sostegno incrollabile” del Regno Unito. La premier italiana Giorgia Meloni ha promesso invece un secondo sistema difensivo “Samp-T”.
Altra questione centrale è l’adesione dell’Ucraina alla NATO. Alcuni Paesi hanno ancora delle riserve in quanto ci sono vari rischi legati all’avere un partner quasi sempre in conflitto con una potenza nucleare come la Russia.
Stando a fonti diplomatiche, la dichiarazione finale del vertice indicherà che l’ucraina si trova “su un percorso irreversibile verso la piena integrazione euro-atlantica, compresa l’adesione alla NATO”. Non è chiaro però se sarà specificata una data o una scadenza. Oltre ad assicurare un sostegno a Kiev, si tratta anche di mandare l’ennesimo avvertimento alla Cina di interrompere il suo sostegno alla Russia.
La NATO e l'incertezza politica negli USA
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