L’Azerbaigian ha annunciato martedì di aver lanciato quella che ha definito “un’operazione antiterrorismo” in Nagorno-Karabakh, enclave a maggioranza armena. Lo scopo, secondo Baku, è quello di mettere fine a “provocazioni su larga scala”. In precedenza, quattro poliziotti e due civili azeri sarebbero morti nell’esplosione di mine “posate da sabotatori armeni”.
L’Unione Europea, per bocca del presidente del Consiglio Charles Michel e del responsabile della politica estera Josep Borrell, ha chiesto la fine immediata delle ostilità. La Francia prepara “una risposta forte” mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato che prenderà contatto con le parti in causa.
Gli antefatti
Il Nagorno-Karabakh, azero per il diritto internazionale, è conteso da decenni fra i due Paesi, dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica. La guerra ha conosciuto un apice nei primi anni ‘90 quando la regione si era dichiarata indipendente e l’Armenia aveva scacciato gli azeri dalla regione montagnosa conquistando anche porzioni di territorio attorno ad essa. Le ostilità causarono circa 30’000 vittime. Il conflitto, mai sopito, è poi riesploso nel 2020, quando Baku ha lanciato con successo un’offensiva forte dell’equipaggiamento fornito dalla Turchia. Il cessate il fuoco arrivò dopo 44 giorni di combattimenti a cavallo fra settembre e novembre, con un bilancio di 6’500 morti. Ha ridefinito il tracciato della linea di contatto a vantaggio dell’Azerbaigian.
Mosca aveva mediato l’accordo di tregua e inviato una forza di mantenimento della pace. Da allora le controversie sono legate soprattutto all’apertura del corridoio di Lachin, che collega il Nagorno-Karabakh all’Armenia e che permette i rifornimenti. Il suo blocco, negli scorsi mesi, ha portato a carenze di cibo e medicinali. Insoddisfatta della Russia, ora concentrata sulla guerra in Ucraina, l’Armenia ha cercato ultimamente appoggio a Occidente. Fino a mercoledì sono in corso esercitazioni militari che per una settimana hanno impegnato soldati armeni e statunitensi. L’interessamento di Washington verso un altro alleato tradizionale di Mosca è stato accolto con irritazione dal Cremlino.
Si infiammano i contrasti nel Nagorno Karabakh
SEIDISERA 13.09.2023, 18:28
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