Alexei Navalny, è stato condannato lunedì a 15 giorni di carcere e al pagamento di una multa di 20'000 rubli (350 franchi) poiché ritenuto l'organizzatore della manifestazione non autorizzata contro la corruzione svoltasi la vigilia a Mosca, oltre che in altre città russe, e conclusasi con l'arresto di un migliaio di persone. L'oppositore del Cremlino è stato inoltre riconosciuto colpevole di non aver dato seguito agli ordini della polizia quando è intervenuta.
"Verrà il giorno in cui noi giudicheremo loro, ma lo faremo in maniera onesta", aveva indicato poco prima della sentenza il noto contestatore. A suo dire, la magistratura farebbe meglio ad occuparsi del primo ministro Dmitri Medvedev, perché è per colpa sua che le dimostrazioni hanno avuto luogo.
La raffica di fermi ha provocato, tra le altre, pure la reazione dell'Unione Europea, che ha chiesto l'immediato rilascio dei "pacifici" antagonisti finiti dietro le sbarre. Le autorità russe hanno però prontamente risposto picche, sostenendo che i cortei sono stati una provocazione dei bugiardi che, "in modo molto raffinato e con linguaggio aulico, hanno spiegato che l'azione era permessa e che non avrebbe violato in alcun modo la legge".
AFP/ANSA/dg
Dal TG20:
Russia, condannato Navalny
Telegiornale 27.03.2017, 22:00