Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato domenica che la Turchia avvierà "nuove operazioni militari" sulla falsariga degli attacchi nel nord ovest della Siria, in corso da gennaio, contro i jihadisti e una milizia curda (vedi articoli correlati), quest'ultima considerata da Ankara come un gruppo terrorista a causa del suo legame con il Partito dei lavoratori del Kurdistan, ma sostenuta da Washington contro l'espansione del cosiddetto "Stato Islamico".
In precedenza, poi, c'era stata — dall'agosto 2016 al marzo 2017 — una prima offensiva chiamata "Scudo dell'Eufrate".
"Non smetteremo di reprimere queste organizzazioni, i nostri soldati sono pronti per nuove missioni", ha aggiunto a Istanbul svelando le linee del suo programma per le elezioni anticipate del 24 giugno. Ma non è tutto: ha minacciato ripetutamente di estendere il campo di battaglia a est, verso il confine iracheno, con il rischio di scontrarsi con gli Stati Uniti e la Francia, che hanno dispiegato truppe nella zona di Minbej.
AFP/px