L'aviazione turca ha bombardato martedì sera postazioni del PKK nel nord dell'Iraq. I jet di Ankara hanno colpito postazioni dei ribelli nelle regioni rurali di Zap e Avasin-Basyan, distruggendo diversi rifugi e depositi di armi e munizioni.
I raid, compiuti regolarmente oltreconfine dalla ripresa del conflitto nel luglio 2015, avvengono mentre sono in corso manovre congiunte degli eserciti turco e iracheno proprio alla frontiera con il nord Iraq, in risposta al referendum sull'indipendenza della regione autonoma del Kurdistan, approvato lunedì con un plebiscito.
Quasi tutta la comunità internazionale, con l'eccezione di Israele, si è schierata contro il referendum. Particolarmente preoccupati sono i paesi vicini, Turchia e Iran in primis, che temono il contagio indipendentista tra i curdi che vivono sui loro territori. Il presidente Recep Tayyip Erdogan è tornato a minacciare ritorsioni di tipo militare ed economico. "Nel momento in cui chiudiamo i rubinetti, per loro è finita", ha detto Erdogan, sottolineando che attraverso la Turchia passa tutto il petrolio esportato dai curdi.
ATS/M. Ang.