L’Ufficio di coordinamento per gli affari umanitari (OCHA) dell’ONU ha avvertito giovedì che il sistema sanitario di Haiti è “vicino al collasso”, anche per l’effetto della violenza generata dalle bande criminali che attualmente controllano gran parte di Port au Prince e di importanti regioni del Paese.
In questa emergenza, riferisce il quotidiano haitiano Le Nouvelliste, “molte strutture sanitarie sono chiuse o hanno dovuto ridurre drasticamente le loro attività a causa della preoccupante carenza di medicinali e dell’assenza di personale medico”.
L’OCHA, aggiunge il giornale, ha citato fra i problemi più gravi anche “la carenza di sangue, di attrezzature mediche o letti per curare in particolare le ferite da arma da fuoco”.
Il segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha parlato con il premier di Haiti, Ariel Henry, che si trova da martedì a Porto Rico, e ha sottolineato la necessità di “una transizione urgente verso un governo più ampio e inclusivo” nell’isola. Lo ha riferito Brian Nichols, il sottosegretario americano per gli affari dell’emisfero occidentale.
Intanto, lo ricordiamo, da Berna, il Dipartimento federale degli Affari esteri sconsiglia i viaggi verso Haiti, a causa delle condizioni di sicurezza “sempre più precarie”. Le autorità svizzere non hanno praticamente possibilità di fornire assistenza in caso d’emergenza sul posto.
Notiziario delle 22:00 del 07.03.2024
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