Il conflitto in Ucraina è giunto al 76° giorno, nel quale si contano almeno un morto e cinque feriti a Odessa a seguito di una serie di attacchi russi sferrati nella notte tra lunedì e martedì. Già lunedì nel pomeriggio l’esercito di Mosca aveva bombardato la storica metropoli sul Mar Nero durante la visita del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, costringendo lui e il primo ministro ucraino Denis Shmygal a cercare riparo nei rifugi.
In tutto, sono stati lanciati sette razzi - secondo il Comando operativo Sud ucraino citato dalla Ukrainska Pravda - che hanno causato una serie di incendi, tra cui uno in un centro commerciale; tutti i roghi al momento sono spenti. Testimoni oculari hanno riferito di almeno quattro esplosioni in città.
Operatori al lavoro per spegnere un incendio divampato in un edificio di Odessa dopo il lancio di un missile
Intanto martedì le forze russe stanno tentando di sfondare le linee ucraine in più punti nell’est del Paese che hanno invaso, per ora senza riuscirci. Altri combattimenti sono segnalati non lontano da Popasna - nei pressi di Kharkiv - e nell’Oblast di Luhansk, nel Donbass. E tiri d'artiglieria e dei bombardamenti aerei sono continuati sull'acciaieria Azovstal di Mariupol.
Intanto, dopo aver firmato una legge per velocizzare l'invio di ulteriori armamenti all'Ucraina riattivando una procedura specifica che risaliva alla Seconda guerra mondiale, il presidente americano Joe Biden, nel corso di un evento di raccolta fondi lunedì sera, ha dichiarato che Vladimir Putin credeva a torto di poter spezzare NATO e Unione Europea, definendolo un “calcolatore”.
Lunedì mattina il capo di Stato russo nel suo discorso durante la parata che celebrava il 77° anniversario dalla vittoria dell'URSS contro la Germania nazista nel secondo conflitto mondiale ha evocato il fatto che Mosca ha attaccato Kiev poiché “la Russia era di fronte a una minaccia assolutamente inaccettabile”, ribadendo che l'Ucraina era stata armata dall'Occidente e aveva in programma attacchi in territorio russo - e in Crimea in particolare.
Sempre lunedì, in un’intervista, la ministra finlandese agli Affari europei Tytti Tuppurainen ha spiegato che “è molto probabile che la Finlandia chieda l’ingresso nella NATO”. Ha sì precisato che una decisione non è ancora stata presa, ma a suo avviso la possibile adesione all’Alleanza atlantica è “una risposta naturale” alla guerra della Russia in Ucraina. Il Parlamento di Helsinki deciderà sulla domanda di adesione alla NATO nei prossimi giorni.
In diretta dal Donbass
Telegiornale 09.05.2022, 22:00