Diverse centinaia di migliaia di persone si sono riunite sabato a Istanbul, in risposta a un appello del CHP, il partito di opposizione del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu. Hanno protestato duramente per il suo arresto, nonostante la continua repressione dei manifestanti compiuta dalle forze dell’ordine.
La folla si è riunita a mezzogiorno sotto un cielo azzurro nella parte asiatica della metropoli “per continuare la marcia verso il potere”, secondo l’appello del leader del Partito Popolare Repubblicano (CHP), Özgür Özel, che ha stimato il numero dei manifestanti in 2,2 milioni.
Tra di loro c’era una donna di 82 anni che indossava un foulard e portava una foto di Imamoglu e la bandiera turca. Ha detto di “non avere paura: ho una sola vita e sono pronta a sacrificarla per questo Paese”. Ma si rifiuta di fare il suo nome, “nel caso in cui venissero a bussare alla mia porta”. “È un uomo onesto, è colui che salverà la Repubblica turca”, ha detto del sindaco che è stato arrestato e poi imprigionato nell’ambito di un’indagine per corruzione, con accuse considerate in gran parte false.
I manifestanti, che portavano bandiere turche e ritratti di Mustafa Kemal Atatürk, il padre della nazione, hanno cantato “Taksim è ovunque, la resistenza è ovunque!” in riferimento alla piazza Stamboulian, epicentro del vasto movimento di protesta Gezi nel 2013. Tra loro c’erano la moglie, la madre e i due figli di Ekrem Imamoglu.

Turchia, confermato l'arresto di Imamoglu
Telegiornale 23.03.2025, 12:30