Le proteste contro l’arresto di Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e principale rivale politico di Recep Tayyip Erdogan, sono sfociate in violenti scontri venerdì sera. Da giorni migliaia di persone manifestano nelle principali città turche, con una partecipazione massiccia di giovani, sfidando i divieti imposti dal governo.
Nell’ultima notte di tensioni, la polizia ha usato spray al peperoncino e proiettili di gomma per disperdere la folla, mentre 343 persone sono state arrestate. Imamoglu era stato arrestato mercoledì scorso insieme ad altre 78 persone del suo partito con l’accusa di terrorismo e corruzione. Nei giorni successivi, altre 50 persone sono finite in custodia per aver condiviso notizie legate alla vicenda sui social media. Imamoglu è stato arrestato pochi giorni prima di partecipare come favorito alle primarie del Partito Popolare Repubblicano (CHP), la formazione di centrosinistra e nazionalista oggi all’opposizione, per scegliere il candidato presidenziale alle elezioni del 2028.
A Istanbul, oltre 300’000 manifestanti hanno cercato di raggiungere piazza Taksim, simbolo della protesta contro Erdogan, ma la zona è stata transennata e presidiata dalla polizia. Il ministro dell’Interno ha definito irresponsabile l’opposizione per aver alimentato le proteste, mentre Erdogan ha dichiarato che il governo non cederà alla “violenza di piazza”, aprendo così un nuovo capitolo di tensione tra il presidente e il popolo turco.
Oltre 300 fermi dopo le proteste
Sabato il ministro degli Interni ha annunciato che oltre 340 persone sono state fermate in Turchia dopo le proteste di ieri per l’arresto del sindaco di Istanbul. Ali Yerlikaya ha segnalato che ‘‘343 sospettati sono stati fermati durante le proteste avvenute ieri sera a Istanbul, Ankara, Smirne, Adana, Antalya, Canakkale, Eskisehir, Konya ed Edirne, nell’ambito dell’indagine condotta dalla Procura generale sulla municipalità metropolitana di Istanbul’‘.
‘’A coloro che cercano di interrompere l’ordine sociale, minacciano la pace e la sicurezza della nostra nazione e cercano caos e provocazione non verrà mai data una possibilità e non saranno sicuramente tollerati’‘, ha aggiunto su X il ministro degli Interni turco. ‘‘I nostri agenti di polizia, che sono i garanti della nostra pace e sicurezza, sono in servizio giorno e notte’‘, ha concluso Yerlikaya.