Viktor Orban, primo ministro dell'Ungheria e vincitore col suo partito delle recenti elezioni parlamentari nel suo Paese, ha creato una prima spaccatura nel fronte comune che l'Unione Europea sta opponendo alla Russia, decidendo di non sostenere le sanzioni contro Mosca e di continuare ad acquistarne il gas pagandolo in rubli come richiesto da Putin.
"Quello di cui abbiamo bisogno - come ho suggerito al presidente russo- è un cessate il fuoco ed è per questo che ho proposto un incontro tra il presidente Putin, quello ucraino, quello francese e il cancelliere tedesco qui a Budapest per raggiungere questo obiettivo" ha detto Orban, specificando che "la guerra sta diventando sempre più brutale e, se non la fermiamo, quella parte del mondo continuerà a soffrire e i problemi e la sofferenza saranno sempre più vicini a tutta l'Europa".
Quale futuro per i rapporti tra Russia e Occidente
Telegiornale 06.04.2022, 22:00
L'Ungheria ha deciso quindi di dialogare con Putin, di sostenere l'economia e la moneta russa, nonché di non far partire né passare dal proprio territorio armi destinate all'Ucraina.
Diametralmente opposta alla visione di Orban è invece la posizione del cancelliere tedesco Olaf Scholz il cui obiettivo "è far sì che la Russia non vinca questa guerra". "È lo scopo di tutte le nostre azioni, come la consegna di armi all'Ucraina, il sostegno finanziario e umanitario, l'accoglienza dei profughi o l'approvazione di nuove sanzioni" ha spiegato Scholz aggiungendo che la Germania sta "riorganizzando la struttura delle importazioni di carbone, petrolio e gas per non essere più dipendente dalla Russia sul lungo termine, e lo sta facendo ad una velocità senza precedenti".