Nulla da fare per Patrick Zaki, le autorità egiziane prolungano ulteriormente il periodo della sua detenzione: ancora altri 45 giorni di custodia cautelare. È quanto emerso da un'udienza tenutasi ieri. La comunicazione ufficiale era attesa per domani, ma la ONG per cui lavorava Zaki (EIPR, l'Iniziativa egiziana per i diritti personali) ne ha anticipato i contenuti via social media.
Il ricercatore 28enne era stato bloccato nel febbraio dell'anno scorso all'aeroporto del Cairo, in quanto sospettato di istigazione al rovesciamento del regime al potere. Il ricercatore e attivista frequentava un master in studi di genere all'università di Bologna.
Amnesty International Italia ha subito reagito affermando che c'è accanimento nei confronti del giovane e teme che vi sia la volontà di tenerlo in carcere per un altro anno. A livello internazionale era stata lanciata una campagna di pressione per il suo rilascio.