"Sì, credo che ci sia una linea rossa che possa innescare una reazione durissima da parte della Nato, ma starei attento a definirla. Putin ha già autorizzato in passato l'uso di armi chimiche e sappiamo che ha armi nucleari tattiche, ma davanti al loro uso non credo che il mondo potrà voltare le spalle. Non posso pensare che ci saranno Paesi che a quel punto si asterranno da un voto di condanna alle Nazioni Unite o da un'azione contro la Russia".
A dirlo, in un'intervista a "Quarta Repubblica", è il generale David Petraeus, ex direttore della CIA ed ex comandante delle forze armate in Afghanistan e in Iraq, rispondendo alla domanda se ci fosse "una linea rossa" superata la quale "potrebbe intervenire direttamente la Nato nel conflitto ucraino".
Interrogato, poi, sul fatto che l'intelligence USA stia lavorando o meno "all'opzione di una Russia senza Putin" Petraeus dichiara: "Con tutto il rispetto, se ci stessimo pensando, non condividerei i nostri piani né con lei né con i suoi ascoltatori. Ma alla fine tutti i leader abbandonano la scena...".
Quindi, il generale fa il punto sulla guerra e avverte: "Ci saranno tante altre Bucha perché quello non è stato un errore, è il modus operandi dei russi. Le atrocità si accumuleranno fino al punto in cui ci sarà un effetto Srebrenica che risveglierà la coscienza collettiva".
"Ci aspetta un momento molto difficile per l'Ucraina - osserva Petraeus- per la prima volta c'è un solo generale al comando dell'invasione russa. Prima ce ne erano troppi, che litigavano con Mosca per le risorse e le priorità, ma questo è un personaggio dai trascorsi molto preoccupanti. Lo chiamano 'il macellaio della Siria' per la sua campagna del 2016 quando bombardò e di fatto massacrò la popolazione di allora. Temo che vedremo altre azioni come quella della stazione del treno, già avvenuta sotto il suo comando, dove sono morti 50 civili".
Il Donbass nel mirino
Telegiornale 12.04.2022, 14:30
Reportage dal Donbass
Telegiornale 12.04.2022, 14:30