La Polonia si posiziona "ai margini dell'Unione europea" su "molti temi". Così il presidente francese Emmanuel Macron ha reagito alle dichiarazioni della prima ministra polacca, Beata Szydlo, che ieri (giovedì) ha respinto il progetto di revisione della direttiva sui lavoratori distaccati (permette alle aziende europee di inviare gli impiegati in altri paesi dell'Unione, continuando però a versare i contributi nei loro paesi d'origine).
La modernizzazione prevista dall'UE prevede un allineamento a livello comunitario, finalizzato a evitare il dumping sociale. In quest'ottica, la Francia punta a inasprire la direttiva limitando il periodo del distacco a due anni, insieme a un maggiore sforzo nella lotta alle frodi fiscali.
Durante il suo intervento di venerdì al fianco del presidente bulgaro, Rumen Radev, Macron ha definito la scelta della Polonia come "un nuovo errore", sottolineando che "il popolo polacco merita di meglio". "Il mercato unico europeo e la libera circolazione dei lavoratori non hanno lo scopo di favorire i paesi che promuovono minori diritti sociali", aveva già affermato mercoledì Macron.
ATS/M. Ang.