Un tribunale londinese ha emesso mercoledì una sentenza nella quale condanna Julian Assange a cinquanta settimane di reclusione, per una violazione dei termini della libertà provvisoria nel 2012, anno in cui si rifugiò nell'ambasciata ecuadoriana.
RG 18.30 del 01.05.2019 Il servizio di Lucia Mottini
RSI Info 01.05.2019, 20:30
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Il fondatore di Wikileaks, tuttavia, se la deve vedere con un guaio ben più pesante: la richiesta di estradizione degli Stati Uniti per presunta "pirateria informatica", punibile con un massimo di cinque anni di prigione. La prima udienza nel tribunale di Westminster sulla questione è per giovedì.
La procedura di estradizione potrebbe trascinarsi per molti mesi fra sentenze di vario grado, ricorsi e parere finale del Governo britannico. Il 47enne australiano è inseguito da anni da Washington come una sorta di "nemico numero uno" a causa della diffusione tramite il suo sito, fin dal 2010, di documenti riservati carpiti al Pentagono dall'ex militare Chelsea Manning e contenenti, fra le altre cose, prove di crimini di guerra commessi dalle forze americane in Iraq o in Afghanistan.
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