Prima notte sulla terra ferma

I profughi che sono sbarcati dalla motonave della Guardia costiera italiana Diciotti, attorno alla mezzanotte di ieri, sabato, hanno trascorso la prima notte sulla terra ferma, con l’assistenza necessaria, nell’hot-spot realizzato nell’ex caserma Gasparro di Messina.

I 137 migranti che erano ancora a bordo del pattugliatore, bloccato nel molo di Levante del porto di Catania da 5 giorni, sono arrivati a Messina a bordo di un bus dell’Aeronautica militare a notte fonda. Resteranno nella struttura siciliana, gestita dalla società Badia Grande, in attesa della partenza. Un centinaio di loro saranno affidati alla Chiesa italiana, una ventina andranno in Albania e altrettanti in Irlanda.

Nel frattempo Bruxelles, per voce del commissario alle migrazioni Dimitri Avramopoulos ha ricordato, in un’intervista al quotidiano Repubblica, che “i politici italiani devono mettere fine al gioco delle accuse. Abbiamo nelle nostre mani la salvaguardia del progetto europeo e i politici di tutti i paesi, anche di quelli ai quali è chiesta solidarietà, devono essere responsabili”. In sostanza, ha specificato il commissario che ha anticipato anche una revisione delle norme per i rimpatri dei migranti economici, “l'Italia deve accettare di sbarcare e identificare i migranti, anche con l'aiuto finanziario della Commissione e il pieno sostegno dell’Ufficio europeo di sostegno per l'asilo. Gli altri Governi dei Ventisei non devono lasciare Roma da sola”.

ATS/ANSA/Swing

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