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Putin, F-16 a Kiev? Rischio escalation

Il presidente russo mette in guardia dai rischi che potrebbero essere provocati dalla consegna, da parte di Paesi occidentali, dei cacciabombardieri all’Ucraina

  • 28 marzo, 21:15
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Un cacciabombardiere F-16 in una foto d'archivio

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Di: ATS/RSI Info 

Putin ha approfittato di un incontro con un gruppo di piloti durante una visita a Tver, a nord-ovest di Mosca, per mettere in chiaro i rischi di un’escalation che, dal punto di vista russo, potrebbe essere provocata dalla consegna da parte di Paesi occidentali dei jet, per i quali è in corso l’addestramento dei piloti ucraini. “Naturalmente - ha detto - se fossero utilizzati a partire da basi in Paesi terzi, per noi sarebbero un obiettivo legittimo, non importa dove si trovino”. Comunque, ha aggiunto, nemmeno la fornitura di questi caccia potrà cambiare il corso del conflitto, perché saranno distrutti, “così come stiamo distruggendo carri armati, veicoli blindati e altri armamenti” forniti da Paesi della NATO.

Mosca torna anche sulla proposta del presidente francese Emmanuel Macron di inviare truppe occidentali sul terreno. I “Napoleoncini” di oggi “non dovrebbero dimenticare le lezioni della Storia”, in particolare quando nel 1814 le truppe russe entrarono a Parigi dopo aver sconfitto il vero Napoleone, ha avvertito la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova.

Putin ha voluto però smentire, come aveva già fatto più volte, qualsiasi intenzione di attaccare Paesi dell’Alleanza, come “la Polonia o le Repubbliche baltiche”. Le accuse occidentali in questo senso per il presidente russo sono “assurdità” usate per “ingannare le loro popolazioni e farle pagare più soldi” per il sostegno a Kiev. Gli Stati Uniti, ha sottolineato, spendono per la difesa “dieci volte di più” della Russia.

A Mosca si continua intanto a parlare dell’idea di Macron di inviare soldati di Paesi NATO sul terreno in Ucraina. In Europa, ha valutato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ci sono “punti di vista diversi” sul conflitto, ma quelle francesi sono attualmente “le posizioni più radicali”. Zakharova ha ricordato al presidente francese che il 31 marzo ricorrerà il 210/o anniversario dell’entrata a Parigi delle truppe russe. Ma in generale, ha aggiunto, gli “attuali governanti occidentali” dovrebbero tenere a mente “come sono sempre finiti i loro predecessori che hanno avuto il desiderio di infliggere una sconfitta strategica alla Russia”.

Sul piano diplomatico, il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, ha avuto un colloquio telefonico con Putin sottolineando che il suo governo intende “continuare il lavoro” di mediazione alla ricerca di una soluzione del conflitto. Una delle tante iniziative di cui si è parlato nell’ultimo anno, ma che finora non hanno sortito risultati. Mentre su un altro fronte il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha accusato l’Armenia di provocare un “collasso delle relazioni con la Russia”, dopo un recente innalzamento delle tensioni tra Mosca e Yerevan, un tempo stretti alleati. Secondo Lavrov, “la missione dell’Unione europea in Armenia si sta trasformando in una missione NATO”.

Intanto l’agenzia di stampa nordcoreana Kcna ha riferito che il capo dell’intelligence esterna di Mosca, Serghei Naryshkin, ha visitato Pyongyang dal 25 al 27 marzo per discutere la cooperazione nel campo della sicurezza contro le “forze ostili”. La Corea del Nord è accusata dagli USA di aiutare Mosca nel conflitto in Ucraina con la fornitura di armamenti e munizioni.

Sul terreno, l’aeronautica di Kiev ha segnalato nuovi attacchi di missili e droni russi la scorsa notte. Secondo la stessa fonte, 26 velivoli senza pilota su un totale di 28 sono stati abbattuti, ma cinque missili sono riusciti ad evadere i sistemi difensivi. Nel distretto nord-orientale di Kupyansk una donna è rimasta uccisa e suo marito ferito, secondo le autorità locali. Altre due donne risultano ferite nella regione di Zaporizhzhia. Nella regione russa di confine di Belgorod il governatore ha segnalato tre feriti nelle ultime 24 ore a causa dei continui bombardamenti ucraini.

A Sebastopoli, nella Crimea annessa alla Russia dove ha sede il comando della flotta del Mar Nero, è precipitato un jet militare russo. Il governatore ha detto che il pilota è riuscito a lanciarsi grazie al seggiolino eiettabile ed è stato recuperato a circa 200 metri dalla costa. “La sua vita non è in pericolo”, ha aggiunto il governatore, sottolineando che non c’è stato alcun danno a strutture civili. Secondo media ucraini, che citano il canale Telegram Crimean Wind, il jet sarebbe stato abbattuto da fuoco amico.

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