Il presidente russo Vladimir Putin ha ammesso che i suoi servizi segreti non sono riusciti a impedire l’assassinio del generale russo Igor Kirillov, ucciso martedì in un’esplosione a Mosca rivendicata dai servizi segreti di Kiev. “Ciò significa che i nostri servizi di intelligence lasciano passare questi attacchi. Hanno lasciato passare questi attacchi”, ha ammesso giovedì da Mosca, durante la sua tradizionale conferenza stampa di fine anno.
“Dobbiamo semplicemente migliorare questo lavoro, non dobbiamo permettere tali falle”, ha proseguito nella sua prima dichiarazione su questo assassinio, più di 48 ore dopo i fatti. Il generale Igor Kirillov è stato ucciso martedì nel sudest di Mosca, in un’esplosione rivendicata dai servizi segreti ucraini (SBU), un modus operandi descritto giovedì da Putin come “terroristico”.
La sua morte in piena Mosca solleva interrogativi sui protocolli di sicurezza che circondano i dirigenti russi e le personalità importanti nel paese, mentre la capitale russa è pesantemente protetta da tre anni.
Il generale Kirillov, sanzionato in ottobre da Londra per il presunto dispiegamento di armi chimiche in Ucraina, è il più alto responsabile militare russo ad essere stato ucciso dall’inizio dell’offensiva russa contro il vicino ucraino nel febbraio 2022.
Un sospetto - un cittadino uzbeko nato nel 1995 - è stato arrestato, avevano annunciato mercoledì le autorità russe.
L’Ucraina ha rivendicato o si è vista attribuire diversi assassinii in Russia e nei territori occupati dal 2022, che hanno colpito in particolare responsabili militari o politici e sostenitori ideologici dell’assalto russo.
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Inflazione preoccupante
La tradizionale conferenza stampa di fine anno è anche l’occasione per Putin di fare il punto su diversi dossier. Durante l’evento il capo del Cremlino ha così parlato anche di economia, dichiarando che quella russa mostra segnali di surriscaldamento, alimentando un’inflazione preoccupante.
Rivolgendosi ai cittadini, Putin ha espresso sostegno alla politica severa della banca centrale, aggiungendo che tuttavia l’istituto avrebbe dovuto varare misure più rapidamente. Vladimir Putin ha indicato di essere stato avvertito dalla banca centrale che l’inflazione supererà le aspettative nel 2024, raggiungendo il 9,2% o 9,3% contro una stima dell’8,5%. Ha anche previsto che la crescita economica rallenterà al 2%-2,5% nel 2025, una diminuzione considerevole rispetto al 4% di quest’anno.
Il presidente ha dichiarato che le sanzioni occidentali, il raccolto particolarmente scarso dell’anno a causa delle cattive condizioni meteorologiche e la mancanza di reattività della banca centrale sono da incolpare per l’aumento dell’inflazione, in particolare per l’aumento dei prezzi dei generi alimentari.
“Pronto a incontrare Trump in qualsiasi momento”
Durante l’evento, Putin ha anche dichiarato di essere pronto a incontrare il presidente statunitense eletto Donald Trump “in qualsiasi momento”. Dichiarazioni che arrivano mentre si specula da più parti su un eventuale processo di pace da avviare tra Russia e Ucraina.
“Non so quando lo vedrò. Non dice nulla a riguardo. Non gli parlo da più di quattro anni – ha dichiarato – Sono pronto a farlo, ovviamente. In qualsiasi momento. E sarò anche pronto a un incontro, se lo vorrà”.
Donald Trump ha detto lunedì di voler parlare con Vladimir Putin e con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per fermare il “massacro” del conflitto armato in Ucraina. Trump, che entrerà in carica a gennaio, ha promesso durante la sua campagna elettorale di porre rapidamente fine alla guerra e ha già chiesto un “cessate il fuoco immediato” e dei colloqui, tanto che europei e ucraini temono che possa costringere Kiev a fare concessioni importanti e concedere una vittoria geopolitica al Cremlino.
Il presidente eletto americano ha affermato che l’Ucraina dovrebbe aspettarsi “probabilmente” meno aiuti da parte di Washington e si è detto contrario all’uso da parte di Kiev di missili occidentali per colpire la Russia. Da parte sua, Vladimir Putin ha dichiarato più volte di essere pronto a discutere con l’Ucraina a condizione che i colloqui siano basati sulle “realtà del terreno”, dove le forze russe hanno il vantaggio dall’inizio dell’anno.
La Russia chiede in particolare che l’Ucraina ceda quattro regioni che occupa parzialmente - quelle di Donetsk e Lugansk a est e quelle di Zaporižžja e Kherson a sud - oltre alla Crimea annessa nel 2014, e che Kiev rinunci alla sua ambizione di entrare nella NATO.
Volodymyr Zelensky è stato a lungo categoricamente contrario a qualsiasi concessione, ma ha ammorbidito questa posizione negli ultimi mesi di fronte alle difficoltà del suo esercito sul fronte e ai timori di un indebolimento degli aiuti occidentali. Da Bruxelles, giovedì ha esortato gli europei a non abbandonare il suo paese e a mostrare unità, rivolgendosi anche agli Stati Uniti, a poche settimane dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
Zelensky chiede aiuto a Bruxelles
Telegiornale 19.12.2024, 12:30