Si è svolto nella tarda serata di giovedì, in margine al vertice dei BRICS a Kazan, l’atteso incontro fra Vladimir Putin e Antonio Guterres. Al capo del Cremlino il segretario generale dell’ONU ha ribadito che “l’invasione russa dell’Ucraina viola la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale”, riferisce un comunicato diffuso a New York dall’ufficio del suo portavoce. Sempre in base a questa nota, Guterres ha poi sottolineato che “stabilire la libertà di navigazione nel Mar Nero è di fondamentale importanza per l’Ucraina, la Russia e per la sicurezza alimentare ed energetica mondiale”.
Non sono finora emerse, invece, notizie su quanto dichiarato da Putin durante il colloquio. Ad ogni modo quello di Kazan è stato il primo incontro fra i due dall’aprile del 2022 e, anche non ha portato a svolte diplomatiche, il solo fatto che abbia avuto luogo ha irritato non poco Kiev. Tanto più che il portoghese aveva disertato la conferenza del Bürgenstock in Svizzera. Per l’Ucraina il viaggio in Russia è stato una “cattiva scelta che danneggia la reputazione dell’ONU”. Fornisce una legittimazione all’inquilino del Cremlino che nella capitale del Tatarstan ha accolto da martedì i leader dei BRICS, il gruppo nato nel 2009 su iniziativa di Russia, Cina, India e Brasile ed estesosi ora a nove membri (e un’altra trentina di Paesi sarebbe interessata ad aderire), che insieme valgono metà della popolazione mondiale e circa un terzo del PIL. Un vertice che è stato “un successo”, ha detto il padrone di casa nella conferenza stampa di chiusura, prima del faccia a faccia con Guterres.
Il segretario generale delle Nazioni Unite era già intervenuto durante i lavori e davanti al presidente russo - rimasto impassibile - aveva ribadito che “il mondo ha bisogno di pace” e questa per l’Ucraina deve essere “giusta e conforme alla Carta delle Nazioni Unite e alle risoluzioni dell’Assemblea generale dell’ONU”. Aveva parlato anche del conflitto mediorientale, invocando la fine delle ostilità in Libano, “un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio immediato senza condizioni di tutti gli ostaggi, l’effettiva fornitura di aiuto umanitario, la fine dell’occupazione e un progresso irreversibile verso una soluzione a due Stati”.
“Tutti i Paesi dei BRICS vogliono la fine della guerra in Ucraina”, ha comunque insistito Putin davanti ai media. La visione di come debba essere la conclusione del conflitto, però, resta diametralmente opposta fra le parti in causa. Per il Cremlino, deve fondarsi sulla situazione sul campo di battaglia, dove le truppe di Mosca avanzano lungo tutta la linea del fronte, ha sottolineato il presidente, e la prospettiva di “una sconfitta strategica che l’Occidente sta cercando di infliggere alla Russia” appare sempre più “illusoria”.
E se Guterres invitava i Paesi a vivere tutti come una grande famiglia all’interno delle Nazioni Unite, Putin ha constatato che “in seno alle famiglie purtroppo ci sono anche dispute, scandali, litigi per la proprietà e qualche volta anche degli scontri”.
Interrogato sulla presenza di soldati nordcoreani, che secondo fonti di intelligence ucraine sarebbero in parte già stati schierati nella regione russa di Kursk, Putin non ha confermato né smentito, limitandosi ad affermare che l’applicazione della clausola di mutua difesa contenuta nell’accordo fra Russia e Corea del Nord è una questione che riguarda solo Mosca e Pyongyang.
Putin e Guterres
Telegiornale 25.10.2024, 12:30