Dalla prospettiva di una guerra-lampo, a quella di un conflitto destinato a rivelarsi ben più lungo, e con le forze ucraine che sembrano opporre una resistenza più agguerrita del previsto. Che cosa si può dire, allora, sull'offensiva russa, dopo 5 giorni di guerra? "Direi che le operazioni sono state molto più lente di quanto probabilmente il Cremlino si aspettava", osserva Mauro Gilli, ricercatore del Politecnico di Zurigo, intervistato durante l'emissione odierna di "60 Minuti" incentrata sugli sviluppi del conflitto. L'impressione, insomma, è che la Russia intendesse arrivare il prima possibile a Kiev, assumendo probabilmente che "popolazione e forze armate ucraine non avrebbero opposto una vera e propria resistenza", e che il Governo di Kiev "sarebbe crollato o ci sarebbero comunque state delle fughe".
"60 minuti" del 28.02.22 - Le considerazioni di Mauro Gilli, analista strategico del Politecnico di Zurigo
RSI Info 28.02.2022, 22:19
Nulla di tutto questo è finora accaduto e la Russia, anzi, si è trovata esposta a significative perdite. Si può quindi dedurne che Putin abbia fatto un po' male i propri calcoli? "Da cosa abbiamo visto, direi di sì", sostiene l'esperto, definendo in particolare "non razionale" lo slancio delle forze russe in direzione della capitale dell'Ucraina: "Non c'era nessuna ragione, da un punto di vista militare, di tentare d'arrivare a Kiev così in fretta, accelerando troppo il passo. Senza poi contare un limitato impatto dei bombardamenti aerei: essi in un conflitto convenzionale sono generalmente protratti poiché puntano a neutralizzare le difese antiaeree dell'avversario; "e invece i bombardamenti sulle forze antiaeree ucraine sono durati un paio di ore, che sicuramente non sono sufficienti per neutralizzarle", rileva Gilli. È quindi verosimile la prospettiva di una guerra ancora molto lunga, se i negoziati fra le parti non dovessero andare a buon fine.
Biden, "Putin ha fatto male i calcoli"
Telegiornale 02.03.2022, 13:30