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Quasi 40'000 le vittime del sisma

Secondo un responsabile regionale dell'OMS, in Siria il bilancio "continuerà a crescere man mano che avremo accesso" alle aree colpite - Il punto della situazione a quasi una settimana dal terremoto

  • 12 febbraio 2023, 23:19
  • 20 novembre, 11:58
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In Siria gli aiuti umanitari continuano a scarseggiare

  • Keystone
Di: ATS/LP 

Continuano a salire le vittime del terremoto che, con una magnitudo di 7,8 punti sulla scala Richter, ha colpito la Turchia e la Siria questo lunedì. Secondo le attuali stime il bilancio dei morti, destinato a crescere, si aggira attorno a 40'000.

La situazione in Turchia

Come se non bastasse, durante la serata di domenica, un’ulteriore scossa di assestamento – dalla magnitudo di 4,6 – ha colpito la zona devastata dal sisma in Turchia. Lo ha riferito l’AFAD, l’ente di gestione dei disastri del Paese, citato dalla CNN.

D’altro canto, dal paese arrivano anche notizie rincuoranti. Nella giornata di domenica i soccorritori hanno infatti realizzato diversi salvataggi che hanno dell’incredibile.

Il primo episodio di speranza ha coinvolto il ritrovamento di un neonato, salvato dopo 128 ore dall’inizio della catastrofe. Così pure Mustafa, di 35 anni, portato in salvo da una squadra di soccorso rumena dopo essere rimasto seppellito sotto le macerie per oltre 149 ore.

Infine è stata la volta di una donna di 55 anni, tratta in salvo dopo ben 159 ore dalla prima scossa. Questi ed altri simili ritrovamenti sono stati comunicati durante tutta la giornata di domenica, riportando un po' di sollievo entro un orizzonte di dolore e distruzione.

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Malgrado siano passate centinaia di ore dalla prima scossa, i soccorritori riescono ancora a trarre in salvo delle vite

  • Keystone

E dal palcoscenico della catastrofe oggi il presidente turco Erdogan ha dato l’impressione di voler incolpare il fato della tragedia, sostenendo che “queste catastrofi sono sempre accadute e fanno parte del piano del destino”.

Un’interpretazione dei fatti che tuttavia non riesce a pareggiare i conti con la realtà. Sono centinaia gli arresti effettuati dalle autorità turche ai danni di più di 100 costruttori edili nelle province colpite, accusati di non aver rispettato le norme vigenti in materia di costruzione antisismica.

Arresti che tuttavia non riescono ad occultare, agli occhi dei leader dell’opposizione, la responsabilità politica e civile del presidente: non aver fatto rispettare anzi tempo i regolamenti edilizi, in un Paese notoriamente suscettibile a scosse telluriche.

La situazione in Siria

Nel frattempo in Siria la situazione appare sempre più drammatica e disperata. Stando agli ultimi aggiornamenti, nel Paese si stimano infatti quasi 9'300 vittime. Un bilancio che purtroppo “continuerà a crescere man mano che avremo accesso” alle aree colpite, ha riferito il responsabile regionale dell’OMS, Rick Brennan, nel corso di una conferenza stampa a Damasco.

Sempre dalla capitale della Siria ha parlato pure il capo dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Questo pomeriggio ho incontrato il presidente Assad, che si è detto disponibile a considerare ulteriori punti di accesso transfrontalieri per questa emergenza” ha dichiarato, riferendosi ai valichi di frontiera confinanti con le zone controllate dai ribelli, nel nord-est del paese, duramente colpite dal terremoto.

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Il capo dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus in visita ad Aleppo durante la giornata di sabato

  • Reuters

Malgrado le parole di Bashar al-Assad, in Siria gli aiuti umanitari continuano a scarseggiare. A tal riguardo, il massimo funzionario per le operazioni umanitarie dell’ONU nel paese, Martin Griffths si è assunto domenica la responsabilità della conclamata carenza. "Finora abbiamo deluso le persone nel nord-ovest della Siria. Si sentono giustamente abbandonate, alla ricerca di aiuti internazionali che non sono arrivati", ha detto, aggiungendo che "il mio dovere e il nostro obbligo è correggere questo errore il più velocemente possibile".

E mentre le dichiarazioni di Griffths riaccendono la speranza per i tanto attesi aiuti, un altro portavoce delle Nazioni Unite le affievolisce. Quest’ultimo ha infatti fatto sapere che gli aiuti ai terremotati provenienti dalle regioni controllate dal governo siriano e diretti verso il territorio in mano all'opposizione sono stati bloccati dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS).

Una fonte dell'HTS a Idlib ha inoltre affermato che nessun carico proveniente dalle aree controllate dal governo sarà consentito.

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Terremoto in Tuchia e Siria, 33mila morti

Telegiornale 12.02.2023, 21:00

Catena della solidarietà, appello alle donazioni

Di fronte all'ampiezza della catastrofe che ha colpito Turchia e Siria, la Catena della solidarietà ha aperto un conto e lanciato un appello alle donazioni. L'organizzazione già in contatto con i partner in Siria, che operano da anni per sostenere la popolazione colpita dalla guerra. In Turchia sono soprattutto Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ad essere presenti.

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