Il cortile della residenza del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, a Cesarea, sabato sera è stato colpito da due razzi. La polizia e lo Shin Bet (sicurezza interna) affermano che “il grave incidente segna una pericolosa escalation”.
Netanyahu e la sua famiglia non erano in casa in quel momento. Nelle scorse settimane un drone lanciato dal Libano aveva colpito una facciata della stessa abitazione, provocando diversi danni. Anche in quella occasione il premier non era presente.
Intanto Hezbollah ha annunciato di aver lanciato in serata una salva di razzi contro alcune basi militari dentro e vicino ad Haifa, nel nord di Israele. In un comunicato, il movimento sciita libanese ha citato cinque basi che sarebbero state prese di mira ad Haifa e a Carmel, più a sud, dopo che l’esercito israeliano aveva riferito di alcuni razzi lanciati contro la cittadina dove è stata colpita una sinagoga, ferendo due persone. Hezbollah ha precisato che si tratta di una “base tecnica”, della “base navale di Haifa”, di quella navale Stella Maris e di altre due basi vicino ad Haifa, una delle quali ospita “una stazione di servizio dell’esercito nemico israeliano”.
Aggiornamento: tre arresti
Domenica mattina la polizia e lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno, hanno reso noto che tre persone sono state arrestate in Israele perché sospettate di aver gettato due razzi illuminanti nel giardino della villa del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a Cesarea. “Durante la notte, tre sospetti sono stati arrestati per il loro coinvolgimento nell’incidente”, si legge in una nota. I tribunali hanno ordinato il divieto di pubblicazione di informazioni sulle indagini o l’identità degli indagati per 30 giorni.
La situazione in Libano
Telegiornale 11.11.2024, 20:00