In Francia i contagi diminuiscono ma non in modo soddisfacente. E così molte delle riaperture - che avrebbero dovuto essere annunciate giovedì sera - slittano di tre settimane. E anche gli allentamenti saranno più ridotti del previsto.
Musei, teatri e cinema - che avrebbero dovuto riaprire dal 15 dicembre in Francia per la fine del lockdown - rimarranno chiusi "altre tre settimane": lo ha detto il premier Jean Castex, annunciando una riapertura "ridotta" visti i risultati non soddisfacenti della diminuzione dei contagi. Il coprifuoco che avrebbe dovuto prendere il posto del lockdown sarà anticipato di un'ora, dalle 21 alle 20, ma "sarà fatta eccezione per la notte di Natale".
Dal 15 dicembre, data in cui si riaprirà parzialmente il Paese, i francesi potranno tornare a circolare liberamente e senza autocertificazione, eccetto le ore di coprifuoco, dalle 20 alle 6 del mattino. In questo arco di tempo sarà necessaria l'autocertificazione.
Tutti potranno spostarsi da una regione all'altra. "Natale - ha detto il primo ministro Jean Castex annunciando che per la notte fra il 24 e il 25 tutti gli spostamenti saranno liberamente consentiti - occupa un posto a parte nelle nostre vite e nelle nostre tradizioni".
Tutto questo perché il secondo confinamento in vigore in Francia da un mese e mezzo sembra aver toccato il suo limite. Da una settimana infatti, i nuovi casi quotidiani di covid non scendono più – anzi ripartono verso l’alto - e anche il Governo non sa a cosa attribuirlo: il freddo potrebbe essere un fattore determinante ma non l’unico.
Così non resta che stringere di nuovo, strozzare in qualche modo l’agognata riapertura per evitare che l’epidemia riprenda forza e si espanda senza controllo con le feste. Se una cosa ci ha insegnato questa pandemia, è a non sorprenderci più di nulla e ad ammettere che controllarla richiederà ancora parecchio tempo.