A soli 24 anni Sergey Surovikin è alla testa di una colonna di carri armati per reprimere duramente le manifestazioni durante il tentativo di colpo di Stato a Mosca nel 1991: tre civili restano uccisi. Nei decenni seguenti l'immagine e la fama di uomo brutale crescono con le sue azioni in Cecenia prima e in Siria poi. Atti questi ultimi per cui le ONG lo accusano di crimini di guerra.
"Bombardare deliberatamente ospedali, mercati, scuole e edifici residenziali sono chiaramente dei crimini di guerra. Siamo riusciti a risalire da quale aereo sono state sganciate le bombe che hanno colpito obiettivi civili e risalendo la catena di comando abbiamo stabilito che la persona responsabile di tali crimini in Siria è Surovikin, così come ne è responsabile ora, in Ucraina".
Il denominatore comune di queste azioni è Vladimir Putin, consapevole della discutibile reputazione di Surovikin detto anche "il generale armageddon" e responsabile della sua promozione a comandante delle forze russe in Ucraina.