Più che di guerra si è parlato soprattutto di scambi commerciali, di grano e metano, nel colloquio tra il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan, tenutosi quest’oggi, giovedì, ad Astana, capitale del Kazakhstan. L’incontro, il quarto tra i due in tre mesi, è durato un'ora e mezza ed è avvenuto a margine della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia.
La discussione si è accesa d’interesse sul combustibile schizzato alle stelle. Secondo il leader russo un "potenziale hub del gas in Turchia può essere la piattaforma per determinarne il prezzo senza influenze politiche". Ad Ankara oggi arriva "la piena fornitura" da parte di Mosca perché, ha detto Putin, la Turchia si è rivelata "il partner più affidabile".
"Mi auguro che grano e fertilizzanti russi saranno esportati attraverso Istanbul", gli ha fatto eco Erdogan, il quale ha auspicato che i prodotti russi possano così raggiungere la parte povera del mondo.
"Siamo determinati - ha proseguito il presidente turco - a mantenere e rafforzare l'accordo di Istanbul" che ha sbloccato l'esportazione di grano dall'Ucraina e "a trasportare il grano e i fertilizzanti russi ai Paesi in via di sviluppo attraverso la Turchia”.
I passi che Turchia e Russia prenderanno in questa direzione, secondo Erdogan, "disturberanno alcuni circoli ma nello stesso tempo renderanno felici i Paesi meno sviluppati".
Il presidente turco si è inoltre rammaricato del fatto che la maggior parte delle esportazioni di grano ucraino, rese possibili dall'accordo internazionale siglato il 19 luglio con le Nazioni Unite, la Russia, l'Ucraina e la Turchia, siano destinate ai Paesi sviluppati.