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Ritrovati cittadini americani rapiti in Messico

Una sequenza di eventi che espongono la violenza al confine tra Messico e Stati Uniti - L'analisi

  • 13 marzo 2023, 15:38
  • 12 settembre 2023, 16:48
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Cinque presunti colpevoli sono “consegnati” alle autorità con un biglietto firmato “Gruppo Scorpioni”, parte del potente cartello del Golfo

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Di: Laura Daverio 

Migliaia di cittadini statunitensi scelgono il Messico per turismo medico. Procedure non coperte da assicurazione negli Stati Uniti hanno prezzi proibitivi, e a queste si aggiunge la chirurgia estetica. Per questo quattro amici negli Stati Uniti hanno deciso di recarsi in Messico, uno di loro voleva fare un intervento di addominoplastica. Poche ore dopo sono stati attaccati da un gruppo armato che li ha costretti a salire sul retro di una camionetta. Il sequestro è stato ripreso da un video che ha fatto velocemente il giro in rete.

La conseguente mobilitazione di forze armate ha portato al loro rilascio pochi giorni dopo. Due avevano già perso la vita, uno riportava una ferita da arma da fuoco a una gamba, il quarto era illeso. A seguire 5 presunti colpevoli sono “consegnati” alle autorità con un biglietto firmato “Gruppo Scorpioni”, parte del potente cartello del Golfo. Il biglietto chiede scusa per le azioni dei suoi membri, che non risponderebbero al codice di condotta del cartello e fa addirittura le condoglianze ai familiari dei due cittadini uccisi.

La principale pista di investigazione sarebbe quella di uno scambio di persone, i sequestratori avrebbero scambiati i quattro amici per agenti nel crescente traffico di migranti.

La serie di eventi apre molte riflessioni al di là della cronaca, a partire dalla velocità della risposta delle autorità, in contrasto con casi simili che coinvolgano cittadini messicani e dove non ci sono video da far girare in rete.

In Messico il numero ufficiale di desaparecidos, persone sparite di cui non si sa più nulla, è di 112’000. Nuove sparizioni avvengono quotidianamente. E’ comune che i parenti si organizzino indipendentemente per raccogliere prove, testimonianze, fino a viaggiare per il paese alla ricerca di fosse comuni. Una condizione drammatica dovuta alla mancanza di volontà o di capacità da parte delle autorità a cui si rivolgono. Nello stesso Stato di Tamaulipas, dove in 5 giorni sono stati ritrovati i 4 cittadini statunitensi, risultano almeno 12’000 persone scomparse.

La “confessione” e consegna dei 5 presunti responsabili da parte di un gruppo criminale dimostra il loro livello di controllo raggiunto sul territorio, tale da agire come sicari, ma anche come investigatori dell’operato dei loro stessi membri, seguendo un “codice di onore”. Nelle zone maggiormente controllate dai narcos, questi si comportano di fatto come forza alternativa allo stato, fino a costruire scuole a distribuire cibo in momenti di emergenza.

Il violento incidente perpetrato contro cittadini statunitensi avviene in un momento particolarmente delicato nella relazione tra Messico e Stati Uniti. Una proposta presentata da rappresentanti repubblicani in parlamento chiede l’intervento di forze armate statunitensi per combattere i cartelli della droga. Il Presidente Lopez Obrador ha reagito senza mezzi termini dichiarando “Non permetteremo a nessun governo straniero di intervenire nel nostro territorio e ancora meno alle loro forze armate”.

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