È stato definito dal premier Rishi Sunak, come il “peggior disastro medico” nella storia del sistema sanitario pubblico britannico (NHS). Per risarcire le oltre 3’000 vittime dello scandalo del sangue infetto il governo stanzierà miliardi di sterline. Una cifra corrispondente, secondo le indiscrezioni della stampa inglese, a 11,7 miliardi di franchi.
La vicenda si è consumata nell’arco di quasi un trentennio, tra gli anni ‘70 e ‘90, quando decine di migliaia di persone affette da emofilia o sottoposte a interventi chirurgici vennero contaminate dal virus dell’epatite C e dall’HIV dopo aver ricevuto trasfusioni di sangue.
Dopo la pubblicazione lunedì di un inconfutabile rapporto da parte delle autorità, il primo ministro Sunak ha presentato martedì le scuse ufficiali e ha promesso un “risarcimento completo” per le vittime. “Qualunque sia il costo” del piano di risarcimento, “pagheremo”, ha promesso il 44enne.
Il Segretario di Stato John Glen ha annunciato che i pagamenti dei risarcimenti definitivi inizieranno “entro la fine dell’anno”. Riconoscendo che le vittime “muoiono ogni settimana” e possono temere di non essere risarcite per tempo, ha annunciato che il governo effettuerà ulteriori pagamenti provvisori di 210’000 sterline (245’000 franchi).
“La portata di ciò che è accaduto è orribile”, ha scritto l’ex giudice Brian Langstaff nel rapporto di oltre 2’500 pagine presentato lunedì. “Questo disastro non è stato un incidente. Le contaminazioni sono avvenute perché i responsabili - medici, servizi trasfusionali e governi successivi - non hanno messo al primo posto la sicurezza dei pazienti”, ha sottolineato Langstaff.
A causa della carenza di sangue, il National Health Service per lungo tempo si era rivolto a fornitori americani che pagavano i loro donatori, tra cui figuravano detenuti e membri di altri gruppi ad alto rischio di infezione.
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Notiziario 21.05.2024, 17:00
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