"Ancora una volta invito i paesi del gruppo Quint* a far ragionare il loro bambino". Il presidente serbo Aleksandar Vucic si è rivolto così questa mattina agli ambasciatori di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, accompagnati dal capo della delegazione europea a Belgrado. Quel bambino ha proseguito Vucic riferendosi al premier kosovaro Albin Kurti può causare un tale pasticcio come nessun altro prima. L'incontro, tenutosi martedì mattina a Belgrado è avvenuto dopo i pesanti scontri di ieri sera a Zvečan, nel nord del Kosovo; degli scontri che hanno fatto oltre 50 feriti tra i manifestanti e più di 30 tra i soldati della KFOR, la missione di peacekeeping della NATO presente nel Paese dal 1999.
Da venerdì i manifestanti serbi cercano di impedire l'insediamento dei nuovi sindaci di etnia albanese nei quattro comuni a maggioranza serba del nord del Paese: Mitrovica, Zubin Potok, Leposavić e appunto Zvečan. Poco più di un mese fa in queste quattro località si sono tenute delle elezioni anticipate a seguito delle dimissioni di massa dei rappresentanti serbi dalle istituzioni kosovare.
A quelle elezioni, boicottate dalla minoranza serba, ha partecipato appena al 3% dell'elettorato, portando alla vittoria dei candidati di etnia albanese. Un risultato inaccettabile per i manifestanti serbi. Ma Pristina è decisa a far rispettare il volere delle urne. Ed ecco che in Kosovo si raggiunge un nuovo apice di violenza, proprio in un momento in cui Vucic è alle prese in Serbia con grandi manifestazioni antigovernative. Nessuna coincidenza, avvertono gli analisti: "Vucic è scosso dalle proteste di massa a Belgrado e per questo cerca l'escalation in Kosovo", è ad esempio il commento di Igor Bandovic, direttore del Centro per la politica di sicurezza di Belgrado. Oggi intanto sono previste nuove proteste nel nord del Kosovo, mentre Vucic incontra gli ambasciatori di Russia e Cina.
Intanto, la NATO ha annunciato che rafforzerà il suo contingente.
Violenti disordini in Kosovo
Telegiornale 30.05.2023, 12:30
Mosca: “Stop alla propaganda occidentale
La Russia ha per parte sua invitto l’Occidente a porre fine alla sua "propaganda fuorviante" sulle violenze in Kosovo, che hanno provocato il ferimento di una trentina di soldati internazionali, e ha chiesto "misure decisive per la riduzione della tensione".
"Chiediamo all'Occidente di porre finalmente fine alla sua propaganda fuorviante e di smettere di dare la colpa degli incidenti in Kosovo ai serbi che sono stati spinti alla disperazione", ha dichiarato il Ministero degli Esteri russo in un comunicato. "Sono necessarie misure decisive di de-escalation", ha chiesto il Ministero.
Svizzera, il DFAE critica le violenze contro i militari
Anche la Svizzera a preso posizione: oggi, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha criticato gli attacchi perpetrati ai danni di 30 militari della missione KFOR in seguito ai violenti scontri avvenuti ieri sera nel nord del Kosovo, esortando alla calma e alla pace all'interno del paese.
"La Svizzera sostiene gli sforzi per la normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo", si legge in un Tweet pubblicato dal DFAE. La Confederazione "condanna fermamente le azioni violente dei manifestanti" avvenute ieri a Zvečan e rivolte anche contro la Kosovo Force presente nella regione per garantire e per mantenere un contesto pacifico e sicuro. "Qualsiasi atto di provocazione dovrebbe essere evitato da tutte le parti coinvolte", ha aggiunto il dipartimento guidato da Ignazio Cassis.
Nessuno svizzero ferito
Inoltre, il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) ha reso noto che tra i militari feriti non ci sono svizzeri. Una portavoce di Swissint, il centro di competenza dell'esercito per il promovimento della pace all'estero, ha fatto sapere che "i soldati che si trovavano sul luogo degli eventi a Zvečan fanno parte del battaglione di riserva tattico del Kosovo (KTRBN), il quale ha il compito di disperdere gli assembramenti di persone". "La Svizzera non svolge alcun compito in questo ambito. Di conseguenza, nessun membro di Swisscoy era presente sul luogo degli scontri", ha aggiunto.
La Svizzera in Kosovo
Falò 18.05.2023, 21:10
*Il Quint è un gruppo decisionale informale composto dagli Stati Uniti d'America e dal G4 (Francia, Germania, Italia e Regno Unito). Opera come una sorta di "Consiglio" finalizzato a discutere orientamenti e indirizzi e a valutare preventivamente decisioni che sono all'ordine del giorno ufficiale di varie entità, soprattutto nella NATO.
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Telegiornale 30.05.2023, 20:00