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Serbia in bilico tra est e ovest

Il 3 aprile i cittadini saranno chiamati alle urne per le elezioni: il presidente uscente Aleksandar Vucic non sembra avere rivali

  • 31 marzo 2022, 19:56
  • 20 novembre, 18:22
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Serbia: una posizione delicata

Telegiornale 30.03.2022, 22:00

Di: Lofe/TG 

Ultime battute della campagna elettorale in Serbia dove domenica 3 aprile si tengono le elezioni. Da designare non c'è solo il nuovo capo dello Stato, ma i membri del Parlamento e le autorità amministrative di una decina di municipalità, compresa quella della capitale Belgrado.

Il grande favorito per la carica di presidente rimane Aleksandar Vucic, appartenente al Partito del progresso serbo (SNS), in carica dal 2017. Il suo sfidante è Zdravko Ponos, che rappresenta un blocco di varie forze d'opposizione. Per riguarda la guida della capitale, secondo i sondaggi, rimane in testa Aleksander Sapic, ex-campione di pallanuoto e compagno di partito di Vucic.

Il presidente uscente, assieme alla fedelissima premier Ana Brnabic, ha premuto durante la campagna elettorale sul proseguo di riforme per modernizzare il paese che fino ad ora ha portato un decennio di pace, stabilità e credibilità internazionale sulla strada dell'integrazione nell'Unione Europea. Dal 2014 la Serbia è candidata ufficialmente all'entrata nell'UE ma l'influenza di Mosca rimane alta. La Russia è tradizionalmente paese amico della Serbia e soprattutto nei tempi più recenti l’influenza russa nel paese è visibilmente cresciuta. Il Cremlino non riconosce l'indipendenza del Kosovo e garantisce al paese il gas a un prezzo di favore.

L'opinione pubblica appare molto divisa sul conflitto in corso in Ucraina e, secondo alcuni analisti, questo tema potrebbe condizionare l'esito del voto, o almeno renderlo meno prevedibile. Le manifestazioni a sostegno di Putin e della guerra, tenutesi dopo che i rappresentanti serbi hanno votato a favore della risoluzione ONU che condanna l'attacco militare russo, hanno radunato sulle piazze di Belgrado migliaia di manifestanti: "I russi sono nostri fratelli, la NATO invece, ha bombardato la Serbia vent'anni fa e occupato il Kosovo" esclama uno di loro.

Altre frange condannano invece l'intervento russo come un'invasione. "Negli ultimi anni in Serbia i criminali sono stati glorificati, questo ha convinto due terzi dei giovani a schierarsi a favore del presidente russo" sottolinea una partecipante a una protesta contro la guerra che aggiunge "Il governo deve prendere una posizione ufficiale: Putin è un criminale".

Se Aleksandar Vucic dovesse effettivamente uscire vincitore, sarebbe chiamato ad un compito non facile: da una parte non scontentare l'elettorato filorusso e allo stesso tempo ribadire la vicinanza a Bruxelles, il più importante partner commerciale della Serbia.

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