Chiuso nella sua residenza, Yoon Suk Yeol sta resistendo al suo arresto oggi, giovedì, per il terzo giorno consecutivo. Il deposto presidente sudcoreano promette di “battersi fino alla fine” contro le autorità che intendono interrogarlo sul suo fallito tentativo di imporre nel Paese la legge marziale.
L’ufficio che coordina le indagini sul colpo di forza ha tempo fino a lunedì prossimo per eseguire il mandato d’arresto emesso da un tribunale di Seul. Il mandato è stato richiesto, dopo che non hanno avuto esito 3 convocazioni consecutive per un interrogatorio. Intanto detrattori e sostenitori di Yoon continuano a manifestare quasi ininterrottamente nei pressi della sua residenza.
Yoon ha sconcertato la Corea del sud, imponendo la legge marziale nella notte fra il 3 e il 4 dicembre scorsi. Poche ore dopo è stato però costretto a desistere, quando il Parlamento è riuscito a votare una mozione di revoca del provvedimento. Sottoposto a impeachment, l’ex capo dello Stato è ora indagato per ribellione: un reato passibile della condanna alla pena capitale.
Mandato d'arresto per l'ex presidente della Corea del Sud
Telegiornale 31.12.2024, 12:30