In Iran l'onda di proteste si estende al mondo del lavoro e molte categorie e anche ordini professionali mercoledì scendono in sciopero, dagli studenti ai lavoratori dei bazar, insegnanti, avvocati, operai di fabbrica e anche del settore petrolifero.
In alcune città ci sono stati raduni di protesta e tentativi di manifestazione, malgrado le autorità abbiano oscurato internet in diverse zone del paese. Si tratta di un importante allargamento della protesta seguita alla morte di Mahsa Amini dopo l'arresto perché non indossava correttamente il velo.
Incriminate più di 120 persone
Più di 120 persone sono state incriminate nel Paese: lo ha dichiarato l'autorità giudiziaria, sullo sfondo delle proteste scatenate in tutto il paese dalla morte di Mahsa Amini dopo il suo arresto da parte della polizia morale.
L'autorità ha annunciato "l'incriminazione di 60 persone" a Teheran e di altre 65 nella provincia meridionale di Hormozgan, arrestate durante "recenti disordini", si rileva su Mizan Online, il sito web della magistratura iraniana.
Immagine d'archivio
Le vittime sono 201, tra le quali 23 minori
E' intanto salito a 201 morti, tra i quali 23 minori di 18 anni, il bilancio di 3 settimane di proteste documentate dall'ong basata a Oslo, l'Iran Human Rights (Ihr).
L'organizzazione denuncia le difficoltà di collegamento causate dal blocco di internet che impediscono ulteriori approfondimenti. Il direttore, Mahmood Amiry-Moghaddam, denuncia l'escalation di arresti e violenze nei confronti di studenti e scolari.
Von der Leyen: “Sanzionare i responsabili”
"Credo sia arrivato il momento di sanzionare le persone responsabili" della repressione delle donne iraniane e della "violazione" dei loro diritti. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, parlando alla Conferenza degli ambasciatori. "Le violenze scioccanti inflitte al popolo iraniano non possono rimanere senza risposta e dobbiamo lavorare insieme sulle sanzioni", ha evidenziato.
E a stretto giro di posta, nel pomeriggio, è poi giunta notizia di un'intesa tra i 27 Paesi sulla messa a punto di sanzioni contro i funzionari iraniani coinvolti nella repressione delle proteste scatenate dalla morte di Mahsa Amini. L'accordo, a quanto si apprende da fonti europee, è stata raggiunta alla riunione dei Rappresentanti dei 27 (Coreper) e finirà sul tavolo del Consiglio Affari Esteri.
Khameini: “I manifestanti sono agenti stranieri o esagitati”
"Quelli che hanno partecipato alle rivolte non sono tutti dello stesso tipo. Alcuni sono agenti del nemico o in linea con il nemico. Altri sono solo esagitati. Non dovrebbero essere giudicati tutti allo stesso modo. Per questi ultimi è necessario un lavoro a livello culturale. Per quanto riguarda i primi, i funzionari della magistratura e della sicurezza devono fare il loro dovere". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, su Twitter, commentando le proteste in corso da oltre tre settimane in Iran.
Iran, non si placano le proteste
Telegiornale 09.10.2022, 22:00