Almeno 15 persone, fra le quali anche 11 bambini, sono state uccise oggi, lunedì, in una sparatoria nella scuola numero 88 di Izhevsk, capitale della repubblica di Udmurtia, nella Russia centrale. È questo il nuovo bilancio fornito dagli inquirenti. Tra le vittime figurano anche docenti e custodi. Altre 24 persone (22 minori) sono rimaste ferite, molte delle quali in modo grave.
L'aggressore si è in seguito tolto la vita, riferisce il ministero dell'interno russo. Stando alle prime informazioni, era armato di due pistole e con diversi caricatori di riserva, indossava una maglietta nera con simboli nazisti e aveva il volto coperto. La sua identità è stata accertata: si trattava di un 34enne ex studente dell'istituto scolastico, che era in cura psichiatrica. Quest'ultimo è stato evacuato e l'area circostante è stata recintata dalla polizia. Il movente della strage non è noto.
Una ripresa aerea di Izhevsk, dove è avvenuta la sparatoria. La città si trova a circa un migliaio di chilometri a est da Mosca
La località di Izhevsk, che ha circa 640'000 abitanti, si trova ad ovest degli Urali, a circa un migliaio di chilometri a est da Mosca. Un tempo rarissime, le sparatorie nelle scuole russe sono diventate più frequenti negli ultimi anni. È la seconda in questo anno scolastico, una particolarmente sanguinosa si era verificata nel maggio dello scorso anno a Kazan, in Tatarstan. Vladimir Putin, che aveva già denunciato in passato questa tendenza importata dagli Stati Uniti come un effetto perverso della globalizzazione, ha espresso il suo cordoglio per la morte anche di bambini innocenti "in un atto terroristico", secondo le parole del portavoce Dmitri Peskov.
Russia: sparatoria in una scuola
Telegiornale 11.05.2021, 14:30