Gli inquirenti sudcoreani hanno chiesto ai tribunali di emettere un mandato di arresto per il presidente deposto Yoon Suk-yeol per il suo fallito tentativo di imporre la legge marziale. Accusato di ribellione, ha rifiutato per tre volte di presentarsi all’interrogatorio. Il giorno dopo il terzo rifiuto di Yoon, i servizi investigativi hanno presentato la richiesta a un tribunale di Seul, hanno dichiarato lunedì in un comunicato.
Rimosso dal Parlamento il 14 dicembre, Yoon è attualmente sospeso in attesa che la Corte costituzionale decida se convalidare o meno la decisione dei deputati. Gli è stato vietato di lasciare il Paese. Secondo i media, Yoon, 64 anni, si rifiuta anche di riconoscere le convocazioni inviategli dalla Corte costituzionale.
L’ex capo di Stato è indagato per “ribellione”, un reato punibile con la morte in Corea del Sud, per aver imposto la legge marziale il 3 dicembre e aver inviato l’esercito in Parlamento per cercare di mettergli i bastoni tra le ruote, prima di fare marcia indietro poche ore dopo sotto la pressione dei parlamentari e della strada.