Lo schieramento del primo presidente di sinistra nella storia dello Sri Lanka, Anura Kumara Dissanayake, si è imposto nelle elezioni parlamentari con una vittoria schiacciante, assicurandosi una maggioranza assoluta che gli dà mano libera per riformare il Paese. Di formazione marxista, ma da allora ampiamente convertito all’economia di mercato, Dissanayake, 55 anni, era stato eletto a settembre per guidare un Paese stremato dalla peggiore crisi economica della sua storia e da un brutale programma di austerità.
Dopo lo spoglio di oltre tre quarti delle schede votate, la coalizione del NPP guidata dal partito del presidente, il Fronte Popolare di Liberazione (FPL), ha conquistato almeno 123 dei 225 seggi del nuovo Parlamento. Il partito deteneva solo 3 seggi prima dello scioglimento delle camere voluto dal neo eletto presidente.
Il partito del leader dell’opposizione Sajith Premadasa ha ottenuto solo il 18% dei voti e quello del predecessore di Dissanayake, Ranil Wickremesinghe, appena il 4,5%, secondo i risultati diffusi dalla commissione elettorale. “La gente ha votato per liberarsi della corruzione e di questo sistema corrotto”, ha dichiarato venerdì all’AFP Chanaka Rajapaksha, un elettore del Fronte.
Quando giovedì ha espresso il suo voto nella capitale Colombo, il presidente ha mostrato grande fiducia nelle sue possibilità di vittoria. “Crediamo che queste elezioni siano cruciali e segneranno una svolta per il Paese”, ha dichiarato ai giornalisti. “Spero in un nuovo Paese, in un nuovo Governo che comprenda il popolo”, si è augurato Milton Gankandage, un pensionato di 70 anni, mentre deponeva la sua scheda elettorale nell’urna alla periferia della capitale. Tutti gli analisti avevano previsto una larga vittoria del campo presidenziale contro avversari divisi.
L’economia dello Sri Lanka è crollata nel 2022, costringendo il Governo a fare default sul debito pubblico, allora stimato in 46 miliardi di dollari (42 miliardi di euro). Diverse settimane di proteste popolari contro la penuria di generi di ogni tipo e l’inflazione che ne seguirono portarono alla caduta dell’allora presidente, Gotabaya Rajapaksa, nel luglio 2022. In cambio di 2,9 miliardi di dollari (2,6 miliardi di euro) di aiuti da parte del Fondo Mondiale, il suo successore Ranil Wickremesinghe aveva aumentato le tasse e tagliato la spesa pubblica.