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Steccato di Cutro, in migliaia per i migranti

Il corteo è stato guidato da Mimmo Lucano con una croce di legno realizzata con i resti del barcone naufragato - 76 i corpi recuperati finora - Nuove polemiche contro Salvini e Meloni

  • 11 marzo 2023, 22:35
  • 7 settembre 2023, 16:54
Un momento del corteo

Un momento del corteo

  • ANSA
Di: ATS/ANSA/M. Ang. 

Sono arrivati da tutto il centro sud. Donne, uomini, bambini italiani e stranieri, rappresentanti istituzionali, sindacalisti e semplici cittadini. In migliaia hanno sfilato per le strade di Steccato di Cutro dove appena 15 giorni fa è avvenuta una delle più gravi stragi di migranti nel naufragio di una imbarcazione a un centinaio di metri dalla spiaggia (76 i corpi recuperati finora, tra i quali anche quelli di 31 minori, 22 quelli tra gli 0 e i 12 anni).

"Fermare la strage subito"

Una massa imponente di persone, poco più di 5'000, arrivata da diverse regioni. Tutte unite da un proposito, quello del nome dato alla manifestazione promossa da Rete Asilo: "Fermare la strage subito".

La croce realizzata con i resti del barcone

Il corteo è stato aperto dalla croce realizzata con parte del relitto della nave portata a turno dai partecipanti. Tra loro anche Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, il comune diventato famoso in tutto il mondo per l'accoglienza che vi veniva praticata. "Certe volte - ha detto - mi vergogno di essere un cittadino occidentale".

Anche i giornalisti della stampa locale e nazionale hanno partecipato portando al collo una stampa che riproduceva il badge di Amarkhel Torpekai, la giornalista morta nel naufragio.

Decine i sindaci ed amministratori presenti, tra cui quelli di Crotone e di Catanzaro. Alcuni amministratori sono arrivati anche da fuori regione. Come Detjon Begaj, consigliere comunale di Bologna delegato da sindaco Matteo Lepore: "Siamo qui perché non si può essere altrove. Oggi chi rappresenta le istituzioni degnamente deve essere qui. Altri hanno fatto altre scelte".

Tra i sindaci Raffaele Falbo, primo cittadino di Melissa, dove nel gennaio del 2019 la popolazione scese in spiaggia di notte a salvare i migranti la cui barca era naufragata: "Vogliamo far capire a chi governa il nostro Paese che salvare vite umane in mare è un obbligo e le scelte assunte fino ad ora non lo hanno dimostrato".

Un corteo pacifico

Il lunghissimo corteo si è svolto pacificamente. Un solo momento di tensione, quando una donna da un balcone ha inveito contro i manifestanti, alcuni dei quali le hanno risposto cantando "Bella ciao".

Tra i manifestanti alcuni parenti delle vittime del naufragio: "Il governo italiano non è diverso da quello dei talebani - ha urlato un ragazzo afgano che nella tragedia ha perso cinque familiari di cui uno ancora disperso -. Noi siamo scappati perché non abbiamo alternative alla morte. Noi chiediamo più soccorsi in mare e che le politiche italiane si basino su questo. Ora vogliamo solo andare via dall'Italia con i nostri morti".

Il raccoglimento sulla spiaggia

Il momento più forte sulla spiaggia della strage, a conclusione del corteo. Mentre si stava deponendo la corona di fiori bianchi sull'arenile è arrivata la notizia del ritrovamento - dopo quello di una bambina di 5 o 6 anni recuperato la mattina - di due cadaveri: quello di un uomo e di una bambina di un'età presumibile tra i 7 e i 10 anni che porta il bilancio, ancora provvisorio, a 76 vittime. Appreso il triste aggiornamento dell'elenco delle vittime, in centinaia si sono inginocchiati.

Nuove polemiche contro Meloni e Salvini

Intanto è diventato un caso politico il video postato sui social dal giornalista Nicola Porro in cui si vede Giorgia Meloni e Matteo Salvini cantare "La canzone di Marinella", durante la festa del cinquantesimo compleanno del segretario leghista. Immagini di un divertito karaoke della premier e del suo vice, che prima diventano virali in rete e poi provocano l'indignazione delle opposizioni.

Una vicenda apparentemente minimale che però ha riacutizzato le proteste scoppiate durante e dopo il consiglio dei ministri di qualche giorno fa a Cutro. In più, ad amplificare lo scontro politico la coincidenza temporale della diffusione del duetto rilassato dei due leader con il clima di dolore che si è registrato alla manifestazione nella cittadina calabra dove il mare continua a restituire i corpi delle vittime, tre solo nella giornata di oggi.

Due sentimenti stridenti, uno di spensieratezza, l'altro di lutto, notato da molti, nelle stesse ore in cui in tutto il Paese continuano numerosissimi gli sbarchi di altri migranti, da Lampedusa ad Augusta.

Infine, un altro elemento del tutto casuale ha reso ancora più violenta la polemica: tantissimi in rete hanno protestato per la scelta infelice della canzone, che incredibilmente richiama in qualche modo la tragedia calabra. De Andrè, infatti, scrisse questa che rimane una delle sue canzoni più note e amate, nel 1964, ispirato da un fatto di cronaca avvenuto undici anni prima. Faber, su un giornale locale, lesse della morte di una prostituta il cui corpo venne abbandonato lungo un fiume. Anni dopo è stato ricostruito che quella ragazza si chiamava Maria Boccuzzi, ed era emigrata a Milano dal paesino calabrese di Radicena. Qui, dopo aver lavorato come operaia, cercò fortuna nel mondo dello spettacolo, ma invano, visto che finì sulla strada per poi morire uccisa a 33 anni. Nel 1997, intervistato da Vincenzo Mollica, proprio De Andrè raccontò l'origine di quel brano: "La storia di quella ragazza mi aveva talmente emozionato che ho cercato di reinventarle una vita e di addolcirle la morte".

Le reazioni durissime dell'opposizione

La reazione del Partito democratico al video è durissima: la capogruppo dem alla Camera, Debora Serracchiani, cita un celebre verso di Eugenio Montale per prendere le distanze da Meloni e Salvini: "Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo". Altrettanto netta la sua collega al Senato: "Non hanno reso omaggio ai morti di Cutro, hanno messo in piedi - twitta Simona Malpezzi - una patetica messinscena, cambiato gli impegni istituzionali per andare a cantare alla festa di Salvini. Disumanità, cinismo, improvvisazione e spregiudicatezza". Molto acido anche il commento di Angelo Bonelli: "Non hanno trovato il tempo, perché non hanno voluto, per incontrare i famigliari delle vittime e dei dispersi del naufragio che sono disperati, ma il tempo lo hanno trovato per festeggiare e cantare con tanto di video pubblici. Ancora una volta - conclude il co-portavoce nazionale di Europa Verde - mi vergogno per loro perché dimostrano di non sapere cosa vuol dire avere un comportamento sobrio quando il Paese vive un lutto così profondo".

04:23

Lampedusa, emergenza migranti

Telegiornale 11.03.2023, 20:00

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