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Strage fra chi attendeva aiuti, oltre 100 morti a Gaza

I palestinesi denunciano un massacro da parte dei soldati - Per Israele la maggior parte delle vittime è stata causata dalla calca - Il bilancio delle operazioni militari nella Striscia ha ormai superato i 30’000 morti

  • 29 febbraio, 13:57
  • 29 febbraio, 21:07
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Palestinesi in coda per ricevere cibo nella Striscia di Gaza. L'immagine è del 24 febbraio

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Di: Reuters/AFP/pon

Il ministero della sanità di Gaza ha rivisto al rialzo, da 70 ad almeno 104 morti, il bilancio di una strage avvenuta giovedì mattina in un punto di distribuzione di aiuti alimentari a Gaza City. I feriti fin qui recensiti sono 760, troppi perché gli ospedali della zona riescano a farsi carico di tutti.

I soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro la folla di migliaia di persone affamate che si accalcavano per ritirare le razioni. I contorni dell’accaduto cominciano a chiarirsi. In un primo tempo, l’esercito di Israele ha affermato di non essere a conoscenza di bombardamenti in quell’area. In seguito, fonti militari hanno riconosciuto che “durante l’ingresso dei camion degli aiuti nel nord di Gaza, residenti hanno circondato i veicoli” e “hanno saccheggiato le forniture”.

In un secondo tempo, qualche centinaio di metri più avanti, i soldati che accompagnavano il convoglio si sono sentiti accerchiati e minacciati e hanno quindi sparato. Dozzine di persone sarebbero state calpestate dalla calca, ha dichiarato un portavoce. Altre ancora sarebbero state investite dai camion stessi, che hanno cercato di allontanarsi dall’area. Solo una minoranza delle vittime sarebbe stata causata dai proiettili, secondo la versione israeliana.

Il massacro è stato condannato dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmud Abbas e da Hamas. Secondo il movimento islamico, rischia di far saltare i negoziati in corso con la mediazione qatariota, in vista di una nuova tregua che permetta anche il rilascio degli ostaggi ancora nelle sue mani. C’è l’auspicio che questa sia predisposta in tempo per il Ramadan, il mese sacro ai musulmani che comincia fra il 10 e l’11 marzo, ma l’intesa non appare dietro l’angolo. “Probabilmente” non ci sarà entro lunedì, ha ammesso anche Joe Biden.

In queste ore è stato annunciato anche il nuovo bilancio complessivo dell’attacco israeliano, che ha superato ormai i 30’000 morti. In gran parte si tratta di donne e minorenni. Israele afferma di aver ucciso oltre 10’000 combattenti, ma il dato non è verificabile. I feriti sono più di 70’000. Secondo un bilancio del Pentagono statunitense, 25’000 donne e bambini palestinesi sono stati uccisi da Israele dopo il 7 ottobre. Lo Stato ebraico, ha dichiarato il segretario alla difesa Lloyd Austin, deve prestare maggiore attenzione alla sorte dei civili.

La situazione umanitaria nella Striscia è tragica da settimane, cibo e acqua scarseggiano. L’ONU stima che 2,2 milioni di persone siano minacciate da carestia. Gran parte della popolazione è sfollata e si è ammassata a Rafah. Israele sta preparando però una nuova fase della sua offensiva di terra, che andrebbe a colpire anche questo ultimo rifugio, a ridosso del confine con l’Egitto. Secondo Volker Türk, l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, l’attacco sarebbe incompatibile con quanto stabilito dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aia, che a febbraio aveva imposto a Israele di evitare qualsiasi atto di genocidio.

Gaza, strage fra chi attendeva gli aiuti

Telegiornale 29.02.2024, 20:00

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