Il presidente del consiglio italiano Mario Draghi ha firmato una direttiva che toglie il segreto alla documentazione sull'organizzazione Gladio e sulla loggia massonica "P2" attualmente conservata dai servizi di intelligence e ne dispone il versamento anticipato all'Archivio centrale dello Stato.
L'iniziativa è stata presa nel giorno esatto in cui, 41 anni fa, una bomba esplosa nella sala d'attesa della stazione ferroviaria di Bologna causò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200, il più grave attentato terroristico nel secondo dopoguerra in Italia.
Nel 2020, dopo un lungo iter giudiziario e numerosi depistaggi, le indagini della procura generale di Bologna hanno concluso che il leader della loggia massonica P2, Licio Gelli - già condannato per depistaggio e scomparso nel 2015 - fu uno dei mandanti della strage.
Sciolta nel 1990 dopo che il governo ammise la sua esistenza, Gladio era la parte italiana della rete paramilitare internazionale "Stay Behind" promossa dalla Central Intelligence Agency degli Stati Uniti per contrastare con atti di sabotaggio e guerra psicologica una eventuale invasione comunista ai tempi della guerra fredda. Il suo possibile collegamento con la P2, l'eversione di destra e la cosiddetta "strategia della tensione" è uno dei misteri italiani su cui ancora non è stata fatta piena luce.