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Studio UE: il clima cambierà il turismo

Favorito il centro e nord Europa, un disastro per il Mediterraneo - Anche la regione alpina sarà colpita negativamente

  • 23 luglio 2023, 16:59
  • 9 agosto 2023, 16:43
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Nuove prospettive

  • rsi

I flussi turistici in Europa rischiano di modificarsi profondamente per effetto del surriscaldamento climatico. Lo dice uno studio dell Centro comune di ricerca della Commissione europea (JRC) che lavorando sui dati di 269 regioni raccolti in un arco di vent’anni cerca di prevedere come cambieranno le cose per questa importante industria europea da qui al 2100. Gli scienziati hanno immaginato quattro diversi scenari : un aumento della temperatura di un grado e mezzo rispetto ai valori del 1990, di due gradi, di tre gradi o di quattro. I primi due scenari sono anche l’obbiettivo degli accordi di Parigi sul clima: contenere il surriscaldamento entro 1,5-2 gradi celsius. Gli altri rappresenterebbero invece un sostanziale fallimento delle politiche in corso. I dati raccolti hanno permesso di individuare correlazioni forti tra l’andamento del clima e quello delle prenotazioni alberghiere e – su questa base – formulare delle previsioni per il futuro.

A perderci sarebbero soprattutto i paesi mediterranei, ma anche quelli dello spazio alpino verrebbero colpiti negativamente, come l’Austria o la Slovenia (la Svizzera non è compresa nello studio). Cipro perderebbe quasi il 10% della sua attrattività turistica. Guadagnerebbero invece Germania, Danimarca, Francia, Irlanda, Olanda, Svezia, Regno Unito e soprattutto la Finlandia. Anche le abitudini di viaggio potrebbero modificarsi con le stagioni, con un aumento dei viaggi in aprile e una riduzione nei mesi estivi.

Il turismo è un’importante settore economico per l’UE, responsabile per la creazione del 10% del PIL (ma si tratta di un dato medio, per singoli paesi come Grecia, Croazia o Italia è un’attività nettamente più importante). Il settore è composto da 2,3 milioni di aziende che impiegano oltre 12 milioni di persone, in buona parte stagionali. Se si tiene conto dell’indotto i posti di lavoro che dipendono dal turismo salgono a quasi 27 milioni. Nel 2019, prima del covid, quasi la metà degli arrivi di turisti internazionali nel mondo interessava proprio l’Europa: 745 milioni di arrivi su un miliardo e mezzo.

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Notiziario 23.07.2023, 17:12

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