Le autorità italiane mettono a rischio la vita degli abitanti della Terra dei Fuochi, l’area campana coinvolta nei decenni scorsi nell’interramento di rifiuti tossici. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani (CEDU), che ha condannato l’Italia per non aver preso le dovute misure nonostante il riconoscimento della situazione, violando l’articolo 2 della Convenzione europea dei diritti umani, che protegge il diritto alla vita. La CEDU ha inoltre stabilito che l’Italia deve introdurre, senza indugio, misure generali in grado di affrontare adeguatamente il fenomeno dell’inquinamento in questione. La sentenza è definitiva.
Scarichi abusivi di rifiuti nei corsi d’acqua, discariche in terreni agricoli, roghi di rifiuti tossici a cielo aperto, diossina e metalli pesanti che contaminano le falde acquifere hanno portato a un vistoso aumento delle diagnosi di cancro. Per decenni, le ecomafie hanno speculato sullo smaltimento selvaggio dei rifiuti, imperversando in una novantina di comuni fra le province di Caserta e Napoli, un’area abitata da quasi 3 milioni di persone.
La Corte di Strasburgo ha considerato che lo Stato italiano, pur essendone a conoscenza da più di 30 anni, non ha affrontato una situazione tanto grave con la diligenza e la rapidità dovute. Le varie commissioni parlamentari d’inchiesta e la manciata di condanne per reati ambientali non sono una risposta sufficiente a fronte della gravità dei pericoli incorsi dalla popolazione.
“Data l’ampiezza, la complessità e la gravità della situazione, era necessaria una strategia di comunicazione completa e accessibile, per informare il pubblico in modo proattivo sui rischi potenziali o reali per la salute e sulle azioni intraprese per gestire tali rischi. Questo non è stato fatto. Anzi, alcune informazioni sono state coperte per lunghi periodi dal segreto di Stato”, scrive la CEDU.
I giudici hanno dato all’Italia due anni di tempo per elaborare una strategia globale per affrontare la situazione della Terra dei Fuochi, istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente e una piattaforma di informazione pubblica. Alla scadenza di questo termine, il caso sarà riesaminato e saranno valutate le richieste dei 4’700 ricorrenti.
Viaggio nella Terra dei fuochi
RSI Info 03.04.2016, 20:45
Italia, reportage dalla Terra dei fuochi
Telegiornale 03.04.2016, 22:00
La "Terra dei fuochi"
Laser 03.05.2016, 11:00
Contenuto audio