Le forze speciali della polizia hanno preso il controllo della piazza di fronte al Parlamento di Tbilisi domenica, disperdendo i manifestanti su Rustaveli Avenue al termine della terza notte consecutiva di proteste contro la decisione del Governo di sospendere i negoziati per l’adesione del Paese all’UE fino al 2028. Nelle due precedenti erano stati effettuati 150 arresti e 42 poliziotti erano rimasti feriti. I dimostranti sono stati cacciati verso le 2 locali, da cannoni ad acqua e lacrimogeni, di cui le forze dell’ordine hanno fatto abbondante uso.
“Le azioni di alcuni individui presenti al corteo”, ha spiegato il Ministero dell’interno, “sono diventate violente poco dopo il suo inizio”. Per questo gli agenti sono intervenuti.
La Georgia è un Paese con due anime, emerse anche nelle recenti elezioni del 26 ottobre vinte da Sogno georgiano, partito fondato dall’oligarca Bidzina Ivanishvili e visto in Europa come autoritario e pro-russo. Si è aggiudicato 89 dei 150 seggi in Parlamento e ha riconfermato Irakli Khobakhidze alla carica di primo ministro. Unione Europea e Stati Uniti avevano criticato l’esito della consultazione, ritenuto invece valido (nonostante alcune criticità) dagli osservatori dell’OSCE.
Si registra intanto un altro sviluppo: la presidente Salome Zurabishvili, ex diplomatica francese, nata a Parigi, e sostenitrice delle proteste, ha detto in un’intervista che non intende lasciare il proprio mandato in scadenza, finché non verranno convocate nuove elezioni legislative. L’elezione del prossimo capo dello Stato - un ruolo i cui poteri sono limitati - da parte del Parlamento è prevista per il 14 dicembre, l’entrata in carica per il 29.
Sollecitato dai giornalisti sull’ipotesi di una nuova convocazione alle urne, il premier Khobakhidze l’ha categoricamente esclusa e ha lodato la polizia per il suo intervento, denunciando le ingerenze straniere a sostegno dei manifestanti.
Da Mosca ha preso posizione il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, secondo il quale a Tbilisi è in atto un nuovo tentativo di “rivoluzione colorata” fomentata da Stati Uniti ed Europa e la Georgia rischia di seguire la traiettoria dell’Ucraina.
Nuovi scontri in Georgia
Telegiornale 30.11.2024, 12:30